Addio al corsivo: progresso o perdita?

 

Recentemente si è parlato molto di una svolta storica per uno dei sistemi educativi più avanzati al mondo: la Finlandia ha detto addio al corsivo. I piccoli impareranno solo a scrivere in stampatello e al posto della calligrafia si imparerà il ‘fluent typing’ al computer.

“Questo passaggio aprirà la strada a un grande cambiamento culturale”, spiega Minna Harmanen del Consiglio Nazionale dell’educazione finlandese, “saper scrivere al computer è più rilevante nella vita di tutti i giorni”.

Questa rivoluzione non è però partita dalla Finlandia. Negli Stati Uniti il dibattito è aperto da tempo e in alcuni stati il corsivo è ormai un bel ricordo.

Proprio dagli stati Uniti, tuttavia, arrivano ricerche che smentiscono questo tipo di scelta didattica in favore di un ritorno “alle origini”: una ricerca condotta dall’Università dell’Indiana ha dimostrato che i bambini che hanno esperienza con la scrittura a mano dimostrano una maggiore attività neurologica nell’area del cervello predisposta all’apprendimento rispetto a quelli abituati a scrivere prevalentemente al computer.

Altre ricerche, condotte su adulti, hanno mostrato una correlazione tra l’abitudine alla scrittura manuale e l’attività di regioni cerebrali connesse all’immaginazione e alla creatività. “Sembra che ci sia una relazione importante tra la capacità di manipolare manualmente simboli a due dimensioni e la nostra attività cerebrale” spiega Karin Harman James, del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze dell’Università dell’Indiana.

In “Proust e il calamaro: storia e scienza del cervello che legge” Maryanne Wolf, neuroscienziata, spiega così i vantaggi dello scrivere a mano: “Il cervello diventa un alveare di attività. Una rete di processi si mette in azione: le aree di associazione visuali rispondono a modelli visivi o rappresentazioni; i lobi frontali e temporali e le aree parietali forniscono informazioni ed elaborano significato, funzione e connessioni”.

Molte ricerche hanno inoltre confermato il legame tra la scrittura e la capacità di apprendere: molti compositori, per esempio, sono soliti ricopiare gli spartiti dei maestri della musica a mano per migliorare la loro capacità di composizione.

Il dibattito tra chi è a favore del cambiamento e chi è contrario è aperto. Certo è che i responsabili dei sistemi educativi nazionali dovrebbero approfondire il tema, finanziando la ricerca in merito.

 

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