Angoscia e disagio adolescenziale

Il disagio degli adolescenti nasce quasi sempre da un sentimento di angoscia.

L’angoscia è una sensazione più profonda e distruttiva della paura che invece può generare meccanismi di difesa e di conservazione, mezzi dalle origini ancestrali che hanno consentito spesso la sopravvivenza della specie umana.

Lo stato emozionale di fragilità interiore porta i giovani ad avvertire una profonda solitudine, un malessere che trova purtroppo “conforto” nell’uso delle droghe. Le sostanze stupefacenti riescono ad anestetizzare il male di vivere allontanando l’angoscia e procurando uno stato di benessere temporaneo.

Nell’uomo, come sostiene il filosofo Galimberti, sono insiti gli istinti della vita e della morte, entrambe due facce di una stessa medaglia che mostrano il bene e il male, la follia e la ragione in eterno e contrastante stato di equilibrio apparente.

Quando abbiamo una buona accettazione del nostro io prevale l’istinto della vita che porta a vedere nel mondo gli aspetti positivi, a proiettare con l’ottimismo l’energia positiva posseduta.

L’istinto della distruzione e della morte conduce all’autolesionismo, alle scelte che si ritorcono negativamente verso la propria persona.

Come tutte le  droghe anche  le altre  dipendenze, ad esempio l’alcolismo e il tabagismo, sono comportamenti “sostitutivi” cioè hanno la capacità di compensare e riempire un vuoto interiore, respingere la noia e le insoddisfazioni, il senso di inadeguatezza di fronte alla realtà, alle piccole e grandi situazioni in cui necessariamente dobbiamo impegnare e coniugare  in toto la personalità, il corpo e la mente, l’istinto e la razionalità.

L’anoressia e la bulimia sono  i disordini alimentari che riflettono maggiormente il disagio psicologico del rifiuto del proprio corpo che sembra  rappresentare un guscio dal quale eliminare e distruggere l’immagine negativa di una identità negata.  

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