Ascoltare gli adolescenti

La comunicazione nell’era digitale è diventata spesso un’azione meccanica e impersonale.

Gli strumenti interattivi sono i mediatori di rapporti che escludono gli aspetti relativi alla presenza diretta delle persone come le espressioni del corpo, molto importanti nella comunicazione non verbale.

L’ascolto in particolare è relegato spesso a un tempo qualitativamente ridotto in ambito familiare dove i ragazzi si trovano a trascorrere molto tempo da soli.

Gli impegni lavorativi dei genitori assorbono lo spazio dedicato allo scambio di pensieri, idee, emozioni che rappresentano un canale molto importante se si considera che i ragazzi di oggi sono abituati a comunicare in modo superficiale non esternando spesso il disagio profondo di un’età di passaggio molto delicata.

Ascoltare gli adolescenti significa mettersi su un piano empatico di accoglienza che diventa uno scambio produttivo se si abbandonano giudizi o pregiudizi su comportamenti, convinzioni e idee diverse da quelle di un adulto. Le imposizioni e i divieti, a volte necessari hanno bisogno di un supporto motivazionale teso a orientare le scelte in modo consapevole,  in un percorso che veda la comunicazione il punto di riferimento per un dialogo costante ed efficace.

L’assenza dei genitori non riguarda soltanto la  mancanza fisica ma una difficoltà a gestire e a interpretare messaggi e segnali inespressi, l’anticamera di problematiche più complesse che possono incidere sullo sviluppo psicofisico degli adolescenti.

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