Ascoltare il paziente

Ascoltare non significa solo udire.

Ascoltare è un atto complesso e richiede anche l’ausilio della vista, dedicando particolare attenzione ai movimenti, gesti, espressioni, l’ausilio imprescindibile dell’empatia, un uso flessibile delle informazioni.

Per un ascolto accurato è necessario avvalersi di alcuni strumenti quali l’osservazione, le domande, il senso dell’umorismo, la capacità di condivisione dei significati. L’attenzione deve essere orientata sul paziente, con interesse autentico ed empatia.

Il paziente porta suoi pensieri, credenze, significati che il terapeuta deve imparare a conoscere e comprendere e che solo un ascolto attivo può garantire. Si tratta di entrare nel quadro del paziente, per come lui e solo lui lo dipinge.

Ogni paziente prevede un ascolto sempre rinnovato e attivo. Al bando pregiudizi e preconcetti; l’ascolto è una scoperta, una esplorazione.
L’ascolto deve però essere guidato da un razionale, attraverso domande volte a far emergere il maggior numero di informazioni possibili, al fine di una buona comprensione e successivamente di una buona valutazione diagnostica.

Quando l’ascolto funziona, il paziente si sente accolto, compreso, in contatto con il terapeuta e questo costituisce la base della costruzione di una buona alleanza terapeutica.

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