Bullismo – Ruolo dell’ autoefficacia



Autoefficacia

L’autoefficacia si riferisce alla stima globale che il soggetto fa delle sue abilità in vista di un compito e la convinzione di riuscirci. Da tale stima dipenderà la scelta o meno di una determinata attività e quanto sforzo svilupperà per superare gli eventuali ostacoli.

Sorgenti dell’autoefficacia

L’autore indica quattro sorgenti dell’autoefficacia:
•    le esperienze di gestione efficace (successo),
•    l’esperienza fornita dall’osservazione di modelli(esperienza vicaria),
•    la persuasione verbale (esortazione da parte di terzi),
•    gli stati emotivi e fisiologici (rilassamento e buon umore).

Caratteristiche dell’autoefficacia

Le convinzioni di autoefficacia possono essere più o meno elevate, in relazione al livello di difficoltà delle prestazioni di cui ci si sente capaci; inoltre possono essere più o meno stabili e generali.
L’autoefficacia è resistente quando gli insuccessi non compromettono tale convinzione.
L’autoefficacia non è una caratteristica stabile e generale della personalità; ognuno di noi ha una rete di convinzioni continuamente regolate attraverso la qualità e il livello delle prestazioni proprie ed altrui.

Ruolo dell’adulto

In caso di bassa autostima l’intervento di adulti significativi consente di determinare un aumento della fiducia circa le proprie abilità.
Questa dimensione della personalità permette di migliorare l’autocontrollo nei processi di apprendimento e studio, nella gestione dello stress, e nella modificazione dei comportamenti rilevanti per la salute.

Solo progetti educativi a livello familiare, scolastico e sociale, possono aiutare l’essere umano a valorizzare potenzialità e risorse personali.
Percorsi formativi mirati consentono una maggiore perseveranza di fronte alle difficoltà, riducono la paura dell’insuccesso, migliorano il pensiero analitico finalizzato alla soluzione dei problemi.
Le strategie di autoefficacia possono educare i giovani a promuovere la salute e favorire il benessere personale e sociale.

Autoefficacia e scuola

E’ stato messo in luce come le differenze di efficacia siano un costrutto centrale nella comprensione di alcuni fenomeni associati alla formazione degli interessi scolastico-professionali, alla scelta professionale, al perseguimento del successo, alla persistenza, e alla prestazione lavorativa.
E’ evidente la correlazione esistente tra il costrutto dell’auto-efficacia e il rendimento scolastico a tutti i livelli della scolarità.

Ruolo dell’autoefficacia

Chi ha un’alta autoefficacia persevera nei tentativi di raggiungere un obiettivo, attribuisce l’insuccesso a scarso impegno o a condizioni avverse, è capace di affrontare gli stressor ambientali, ha obiettivi ambiziosi, raggiunge successi personali, ha bassi livelli di stress ed è poco vulnerabile alla depressione.
Chi invece ha una bassa autoefficacia tende ad evitare attività difficili, riduce il suo impegno e rinuncia facilmente di fronte alle difficoltà, è inoltre lento a recuperare il senso di autoefficacia in seguito ai fallimenti e alle delusioni, attribuisce alle sue scarse capacità la mancanza di risultati ed è facile presa dello stress e della depressione.
L’autoefficacia si è dimostrata determinante per la salute e se da un lato, a livello di gestione degli stressor, attiva sistemi biologici che modulano il benessere psicofisico, dall’altro svolge la funzione di controllo diretto sugli aspetti comportamentali modificabili della salute.

Autofficacia e compiti scolastici

L’autoefficacia può essere intesa come percezione della propria abilità che può essere vista come predittore del comportamento e dunque del successo o insuccesso scolastico.
Vi è una stretta relazione tra efficacia di se percepita e performance ai compiti scolastici; in particolare, un’efficacia di se alta porta ad affrontare il compito con tenacia e persistenza, verso una buona soluzione del compito. Le aspettative di autoefficacia possono essere incrementate attraverso differenti strategie di apprendimento e di istruzione.
L’autoefficacia, oltre ad influenzare le scelte che si compiono nel corso dell’età evolutiva, determina il tipo di potenzialità coltivate e le opportunità che le persone si precludono impedendo così lo sviluppo e l’utilizzo delle potenzialità stesse.

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