Causa-effetto tra esposizione al metallo e violenza

Uno Studio dell’università di Cincinnati ha riscontrato un rapporto di causa-effetto tra l’esposizione al metallo e i crimini violenti, dovuti alla presenza di piombo nel sangue.

Le ricerche sono iniziate nel quinquennio 1979-1984, misurando il livello di piombo presente nel sangue di 379 gravide.

I nascituri sono stati poi sottoposti ad analisi nel corso dei primi sette anni di vita e a ventiquattro anni di distanza.

Il 55 % di loro era stato arrestato almeno una volta per reati violenti e la relazione più forte era con i crimini violenti, omicidi, violenze sessuali, rapine e possesso di armi da fuoco.

Anche una quantità minima di piombo nel sangue comporta implicazioni sul cervello e sul comportamento; sono infatti sufficienti 4 microgrammi per decilitro per osservare le suddette conseguenze e 5 microgrammi per decilitro per osservare un aumento del 50 per cento nell’incidenza di crimini violenti nell’età adulta.

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