Criminalità e bullismo

Spesso le notizie di cronaca riferiscono atti di violenza a danno di persone che casualmente si trovano ad essere oggetto di aggressioni.

Bisogna tuttavia distinguere la criminalità e il bullismo perché gli aspetti di questa violenza gratuita hanno connotazioni diverse.

Il bullismo si verifica quando ” uno studente è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni. Un’azione viene definita offensiva quando una persona infligge intenzionalmente o arreca un danno o disagio a un’altra .

La definizione è di Olweus, lo psicologo che per primo negli anni 70′ studio questo fenomeno. In ogni caso gli elementi che qualificano il bullismo sono: l’intenzionalità, la persistenza e il disequilibrio che evidenzia la situazione di impotenza della vittima rispetto al prevaricatore.

Gli atti di criminalità sono esplosioni di violenza incontrollate e occasionali, non per questo meno gravi perché hanno sempre l’obiettivo di danneggiare fisicamente la vittima che e’ esposta ad azioni di ritorsione o vendetta personale.

A volte lo spunto per le azioni violente possono anche non avere una causa, seppur banale, ma in questo contesto il prevaricatore manifesta chiaramente un disturbo della personalità e problematiche caratteriali più o meno latenti.

In ogni caso sia il bullismo che la criminalità rappresentano due facce di una stessa medaglia e le loro espressioni sono da condannare e da reprimere con leggi adeguate e mirate.

Prima di tutto c’è la prevenzione che contempla interventi sociali ed educativi di sostegno alla famiglia e alla scuola, i nuclei di interazione e socializzazione primari nei quali la personalità si struttura ed evolve sviluppando modelli comportamentali significativi di riferimento.

Spesso, oltre le parole, sono molto utili gli esempi che un genitore, un insegnante può offrire come modello per sviluppare il senso critico e il discernimento tra il bene e il male. In questo contesto l’educazione diventa a tutti gli effetti uno strumento di primaria importanza in grado di orientare e formare.

“I bambini vengono educati da quello che gli adulti sono e non dai loro discorsi” (Carl Gustav Jung).

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