Echi dal silenzio

C’è un silenzio irreale e distante, una caligine piatta e insidiosa che distende le sue ombre, fantasmi quotidiani di un tempo senza tempo.

Il silenzio penetra pian piano nelle nostre vite, dilata i pensieri, si alza come una marea sommergendo terra e cielo, passato e presente.

Il futuro è distante, davanti a noi un muro invalicabile che alza le sue barriere seminando paure e fantasie infantili, i mostri che abbiamo dimenticato senza mai conoscerli, nascosti nel profondo e risvegliati a nuova vita.

Ci sono silenzi che non vorremmo mai ascoltare, troppo esposti a un bombardamento di parole, spesso inutili e senza significato che riempiono il nostro tempo di spasmodiche corse verso il nulla.

Ora le parole pesano come piombo, diventano fantasmi reali di un futuro incerto e insidioso, una palude intricata di fragilità e insicurezze nella quale fatichiamo a muoverci, pensare, agire.

Il silenzio è tangibile, è una cortina di ferro che separa il presente dal futuro, una linea d’ombra che vorremmo cancellare e dimenticare al più presto.

La primavera non è lontana, ci aspetta al varco per ricordarci che anche nel silenzio la terra si rinnova, i semi germinano e crescono fiori e frutti, la vita che bussa alla porta e scopre il suo vero volto ci appare immutata e piena di promesse.

Anche il silenzio restituisce forza e colore, coraggio e desiderio, forse una nuova vita ancora da scoprire e inventare.

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