Egocentrismo infantile

L’egocentrismo infantile si osserva nei primi anni del bambino.

Piaget definiva l’egocentrismo infantile la tendenza a considerare il proprio punto di vista come l’unico possibile.

Il bambino sarebbe incapace di mettersi nei panni degli altri, incapace di considerare che gli altri possano avere un personale punto di vista. Il bambino non ha in mente che gli altri non abbiano i suoi stessi pensieri e sentimenti. Il bambino attribuirebbe agli altri ciò che lui stesso prova.
Se questo egocentrismo nei primi anni appare normale, diventa invece disfunzionale mantenere questo atteggiamento mentale nei successivi momenti dello sviluppo, quando il bambino avvia i primi scambi e le prime esperienze sociali.

Con la socializzazione i bambini devono imparare a considerare e accettare che gli altri abbiano pensieri ed emozioni diverse.
In questa fase genitori ed educatori hanno l’importante ruolo di accompagnare i bambini verso la comprensione empatica degli stati mentali ed emotivi altrui, promuovendo interventi utili a far uscire il bambino dall’egocentrismo, verso un decentramento via via più efficace.

Decentrarsi significa mettersi nei panni altrui, significa guardare da fuori le cose, da una prospettiva diversa dalla propria. Questo consente di mediare, di accogliere, di rispettare.
Questo è alla base dell’empatia e di un comportamento moralmente valido.
Viceversa, senza comprendere come si sentano gli altri, si può tutto, si può far male, ferire, deridere, umiliare.

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