Estate senza confini

cronaca nera

In estate la cronaca nera registra più fatti omicidiari.

Le cause sembrano scaturire da futili ed occasionali situazioni che normalmente non possono provocare reazioni così violente.

Esiste uno spazio personale ed intimo che non riesce a contenere il disagio del vivere quotidiano, le esplosioni di rabbia verbale si traducono nell’aggressività rivolta a comportamenti di semplice disturbo: uno sguardo, rumori fastidiosi, una parola male interpretata.

La territorialità rappresenta una primitiva e ancestrale conquista del proprio spazio di vita che, a distanza di tanti anni, sembra perdere di valore e confini considerando le carenze e l’instabilità del sistema sociale in cui viviamo.

Lo spazio personale e relazionale sono minacciati e spesso la violenza è uno sfogo irrazionale della fragilità psicologica di persone con scarsa capacità di adattamento al dialogo e alla convivenza.

Quello che più preoccupa è la violenza estrema, il modo in cui l’insofferenza si traduca in atti lesivi e spesso mortali.

La ” difesa” del territorio sembra essere un atto di affermazione e rivalsa contro tutto e tutti, quelle persone con cui quotidianamente si vive o che purtroppo si trovano per caso nel proprio raggio d’azione.

Tante persone ” normali” diventano violente in questa estate calda che sembra sciogliere i confini tra l’io e l’inconscio, razionalità e pulsioni di uno spazio personale sempre più fragile e permeabile alle pressioni esterne.

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