I bisogni educativi speciali

bes

L’espressione “ Bisogni educativi speciali” (BES) è entrata in uso dopo l’emanzione della direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012.

La direttiva stessa precisa che l’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile alla presenza di deficit specifici.

La sigla BES definisce gli alunni che richiedono di interventi educativi personalizzati in considerazione dell’ambiente socio-culturale di appartenenza, di talune problematiche evolutive o difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.

Questi ragazzi, che possono anche evidenziare disturbi specifici di apprendimento, rivelano difficoltà di inserimento nel gruppo classe, disagio comportamentale spesso dovuto a problematiche familiari che impediscono un equilibrato e lineare percorso didattico.

Si parla di “bisogni” perché alla base del bagaglio culturale di ogni alunno ci sono esigenze particolari che l’istituzione scolastica ha il compito di seguire e monitorare con interventi didattici e formativi finalizzati a migliorare sia le conoscenze disciplinari che il processo di integrazione e socializzazione.

Nel corso degli anni, grazie all’individuazione precoce dei disturbi di apprendimento, è stato possibile adottare strumenti didattici compensativi e dispensativi che costituiscono un supporto necessario per aiutare i ragazzi in difficoltà ( lettura, scrittura, calcolo).

La mancanza di attenzione, di concentrazione e quella che viene definita genericamente svogliatezza spesso sono atteggiamenti che nascondono disturbi dell’apprendimento che nel tempo possono diventare un problema permanente che tende ad isolare i ragazzi svantaggiati i quali si sentono inadeguati ai compiti e alle consegne che a loro si richiedono.

Per i bisogni educativi speciali occorrono adeguate risorse personali (professionalità dei docenti) ma anche strutturali ( mezzi e strumenti) che ogni scuola dovrebbe possedere per rendere l’ambiente educativo ricco di stimoli e di risorse.

Il dialogo educativo in questo contesto costituisce un canale di comunicazione prioritario, un mezzo di confronto e di crescita finalizzato all’orientamento e alla maturazione della personalità.

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