Il bullismo e l’omertà di chi tace

omertà

Il bullismo ha molte sfaccettature, episodi più o meno gravi di violenza fisica e psicologica che incidono profondamente nella vita delle vittime rendendole un bersaglio facile di ” giochi” pericolosi e spesso crudeli.

I recenti casi di cronaca fanno tuttavia emergere in modo preoccupante il contesto nel quale le azioni di bullismo vengono perpetrate.

C’è un silenzio e una omertà che lega il bullo alle persone che assistono a questi fatti e ciò preoccupa molto gli educatori, gli psicologi e in genere tutti quelli che ne dibattono prendendo ad esempio e analizzando i vari casi di cronaca.

È fuori dubbio che i giovani assumano comportamenti anomali quando si trovano nel gruppo dei pari, il desiderio di ” sballare” e di eccedere nell’uso di alcol o droghe allenta i freni inibitori creando un legame diffuso che confluisce e si alimenta nel senso comune di deresponsabilizzazione.

Questo significa che le azioni messe in atto vengono accettate e condivise dal gruppo il quale è compatto e si riconosce nel codice comportamentale deviante.

Se il bullo fosse isolato perderebbe la sua forza, la sopraffazione diventa un paradigma che detta le proprie regole ,inclusa l’omertà, il silenzio che non aiuta a oggettivare azioni e comportamenti e che diventa parte integrante della fragilità e della solitudine con cui i giovani d’oggi devono purtroppo fare i conti.

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