Il Bullismo – La prevenzione in ambito educativo: il modello Social-cognitivo

Modello social-cognitivo

Il percorso di sviluppo e l’adolescenza costituiscono una fase importantissima per la definizione delle abilità, delle convinzioni ed aspirazioni, che supportano le scelte e le sfide dovute alla crescita.
Scuola, famiglia e amici vengono utilizzati come metro di confronto, al fine di poter stimare il proprio valore e le proprie abilità.
Le convinzioni di efficacia rappresentano gli indicatori cruciali delle capacità del soggetto di amministrare al meglio il proprio rapporto con la realtà, con il massimo vantaggio dalle sue potenzialità ed opportunità ambientali.
I contesti educativi, rappresentando ambienti di apprendimento di abilità all’interno dello scambio relazionale con insegnanti e compagni, costituiscono risorse importanti per gli interventi preventivi.
Data l’importanza,infatti, che la scuola assume nei processi di adattamento e disadattamento dei ragazzi,la maggior parte dei programmi di prevenzione pone un’enfasi particolare sulla qualità dell’esperienza scolastica, sia come fattore di prevenzione nei confronti dei possibili esiti negativi, sia come importante risultato in sé.
È importante che tali interventi si focalizzino sullo sviluppo delle capacità di autoregolazione, ovvero di darsi degli obiettivi, di esaminare i benefici e i costi in fase di realizzazione degli stessi, in relazione al proprio futuro.
La letteratura ha in più tempi sottolineato l’importanza dell’autoregolazione nell’ambito della promozione del benessere e della prevenzione del disagio (Bandura, 1997).
In merito a ciò, per quanto concerne la percezione soggettiva del rischio,
la prospettiva cognitiva ipotizza che vi sia un errore sistematico nel modo in cui gli adolescenti impostano il calcolo tra costi e benefici di un certo comportamento o atteggiamento; i ragazzi cioè valuterebbero in modo scorretto le conseguenze di alcune condotte, così come dei vantaggi conseguenti all’utilizzo delle medesime.
Dal punto di vista della prospettiva degli affetti, invece, viene rilevato come le sensazioni che accompagnano il rischio costituiscano esse stesse una fonte di attrazione per l’adolescente.
Vengono quindi messe in atto ricerche di situazioni al limite che forniscono al soggetto forti esperienze di unità del sé e che spesso vengono ricercate in modo sempre più frequente ed intenso in una dinamica che ricorda la dipendenza da sostanze.
Da una parte va dunque sollecitato l’utilizzo di modelli di comportamento che consentano di sfruttare al massimo potenzialità e risorse in vista della salute fisica e mentale, dall’altra l’astensione da comportamenti a rischio, come l’uso di droghe.
La realizzazione degli interventi preventivi richiede, soprattutto in ambito scolastico, un alto livello di collaborazione tra le varie componenti chiamate in causa.
L’arma vincente è la creatività potenziale del gruppo dei pari,del gruppo affettivo , la strategia vincente è la gestione intelligente, da parte degli adulti, delle competenze naturali dei ragazzi.
Tecniche creative ed un metodo di conduzione non direttivo che mettano a frutto le conoscenze precedentemente acquisite e la voglia dei ragazzi di utilizzare il gruppo come strumento di elaborazione e confronto.
Questo modello di lavoro non solo sviluppa abilità del gruppo, ma favorisce la formazione di una alleanza con gli insegnanti.
Assumono importanza le abilità di soluzione dei problemi, l’esercizio del pensiero critico e creativo, la comunicazione interpersonale, l’empatia, la gestione dello stress e delle emozioni, la convinzione di efficacia ad un tempo personale e collettiva.
Queste abilità costituiscono le life skills, indispensabili per lo sviluppo delle capacità autoregolatorie nei ragazzi, acquisite all’interno di situazioni reali, concrete di confronto e messa alla prova.

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