Il culto del corpo

L’estetismo portato all’eccesso genera una ossessiva richiesta di perfezione che in molti casi diventa morbosa e maniacale.

Il corpo e il suo involucro cioè la pelle rappresentano il modo in cui vogliamo porci nei confronti degli altri, la nostra immagine, il riflesso dei nostri desideri. In un contesto che impone la cultura dell’apparenza, trasmessa dai canali multimediali in modo pervasivo, il culto del corpo si impone come un fenomeno sempre più ricercato soprattutto dai giovanissimi.

L’estetica, nella sua giusta misura, migliora e attenua i segni dell’età, rappresenta un modo di prendersi cura del proprio aspetto rendendolo più gradevole agli occhi degli altri. Quando tuttavia il corpo diventa un oggetto della propria fragilità, un guscio che rende prigionieri desideri e aspettative, allora può trasformarsi in un mezzo ideale da trasformare e ritoccare a piacimento.

Molti canali televisivi non fanno altro che esporre, in un circo mediatico, esempi di personaggi più o meno noti che si sottopongono ai bisturi per migliorare(?!) il loro aspetto. Tutto questo non è  certamente educativo perché alimenta il culto della bellezza e della perfezione fisica, unico strumento per imporsi all’attenzione degli altri e diventare veri e propri protagonisti nella vita.

La “TV spazzatura” è purtroppo seguita da tanta gente che, ammaliata dalla bellezza artificiale, impara a vedere nel proprio corpo numerosi difetti da correggere o eliminare. Bisognerebbe imparare ad ascoltare il proprio corpo, a riconoscere che i segni del tempo sono frutto di esperienza e non nemici immaginari da combattere; migliorare  il proprio aspetto non significa giocare con pezzi di un mosaico, ritoccando qui e là ciò che non piace.

Il culto del corpo si impone come fenomeno sociale di protagonismo e potere in una società definita dal sociologo Z.Bauman “società liquida” dove tutto scorre e non è destinato a durare, la società in cui trionfa l’effimero, il vero pericolo per la perdita dei valori di riferimento che conferiscono sicurezza e stabilità all’intero sistema. 

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