Attraverso il gioco il bambino familiarizza con gli oggetti e ne conosce le proprie caratteristiche, essi entrano a far parte del suo mondo e della sua rappresentazione della realtà.
Il primo rapporto con il cibo è un periodo molto importante perché l’alimentazione diventa una “relazione” di dipendenza tra la madre e il figlio; spesso questo rapporto subisce influenze negative perché è condizionato da fattori emotivi e personali che possono rendere il rapporto con il cibo disfunzionale e poco accettato.
In questo contesto la competizione tra mamma e bimbo diventeranno le basi per un approccio positivo o negativo con l’alimentazione.
La crescita personale nei primi anni di vita si basa essenzialmente sulla competizione perché il bambino ha bisogno di affermare la propria personalità che inizialmente è accentratrice e narcisistica.
Attraverso i giochi di competizione egli può rafforzare la propria autostima dimostrando agli altri quello che è capace di fare perché “ competere” significa letteralmente “cercare di ottenere qualcosa insieme con qualcuno”.
Le regole imposte dai giochi infantili servono a sviluppare la personalità su due piani : il sé individuale e quello sociale.
Il bambino deve interiorizzare le regole del gioco per frenare la propria naturale aggressività ed essere quindi accettato e considerato.
Il riconoscimento degli altri è un fattore importante perché sviluppa il senso di autostima e di sicurezza che sono gli aspetti primari per la conquista della propria identità.