La depressione

Il disturbo depressivo continua ad essere la malattia mentale più diffusa ed è in continua crescita; ogni circa 100 milioni di persone.

Gli esiti possono essere molto gravi, fino al suicidio, passando attraverso un significativo deterioramento del funzionamento sociale, fisico e psicologico.

Dopo un primo episodio depressivo, è possibile osservare delle ricadute, un problema grave che necessita attenzione.

Secondo la concettualizzazione del modello cognitivo, la depressione si caratterizza per la presenza di pensieri automatici negativi e della triade cognitiva, ovvero visione negativa di sé, del mondo, del futuro (Beck).

Altro aspetto caratterizzante sono le distorsioni cognitive, cioè errori di ragionamento, vere e proprie distorsioni della realtà.

Le persone depresse tendono infatti ad avere una deduzione arbitraria, ovvero a giungere a conclusioni partendo da prove insufficienti o non valide.  I pazienti depressi inoltre si concentrano su piccoli aspetti, ignorando spesso il contesto reale, attuando una astrazione selettiva, attraverso la quale valutano l’esperienza.

Tendono inoltre ad ipergeneralizzare, minimizzare ed ingigantire alcuni eventi. Si abituano a personalizzare, attribuendo a se stessi ciò che accade intorno a loro, senza alcuna evidenza.

Presentano un pensiero dicotomico, bianco/nero, e tendono ad attribuire a se stessi la colpa di eventi negativi. Il soggetto depresso svilupperà l’impotenza appresa, mostrandosi passivo e non aiutabile di fronte agli eventi.

L’approccio cognitivo è uno dei trattamenti più efficaci per la depressione e considera molto importanti le variabili sociali nello sviluppo e nel mantenimento della depressione, oltre che nella ricaduta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.