La dispersione scolastica è un fenomeno complesso e multifattoriale.

Le cause del fenomeno possono essere ricondotte sia a livello individuale che sociale. Particolare importanza riveste il contesto socio culturale di provenienza perché nell’ambiente familiare deprivato gli stimoli educativi non risultano adeguati ed efficaci.

Molte famiglie hanno problemi economici che incidono fortemente sulle necessità primarie del quotidiano, in questo contesto spesso si vive al margine della legalità per cui anche l’abbandono scolastico e’ una conseguenza dello scollamento tra istituzione e famiglia.

In Italia l’abbandono scolastico ha interessato oltre tre milioni di studenti in 20 anni, questi dati sono molto preoccupanti considerando che molti ragazzi non ricevono la necessaria formazione educativa e rischiano di andare a confluire nel numero dei neet ( not in education, employment or training) cioè giovani che non studiano, non lavorano e non hanno formazione.

Questi ragazzi corrono i maggiori rischi di disoccupazione, povertà ed esclusione sociale. Per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica bisogna implementare il sostegno sociale alle famiglie ma anche fare della scuola un ambiente accogliente in grado di svolgere attività orientative e formative personalizzate alle esigenze di ogni singolo alunno. Importante è comunque che i docenti riescano ad sviluppare buone relazioni con la famiglia in modo da poter mettere in atto strategie contro l’abbandono scolastico.

I ragazzi che non vogliono più frequentare la scuola sono purtroppo privi di interessi e manifestano scarsa fiducia in loro stessi e soprattutto non hanno progetti per il futuro.

Gli interventi di promozione sociale e  di inclusione sono rivolti a contrastare non solo l’emarginazione e la povertà ma anche una forma generalizzata di disaffezione verso l’istituzione scolastica che ora più che mai deve confrontarsi sulle problematiche sempre più pressanti del disagio giovanile.