La gioventù violata

“La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri” ( Helga Schneider)

La morte di una giovanissima avvenuta a Roma pochi giorni fa ci ripropone un dramma esistenziale che colpisce tanti e troppi ragazzi. Nel cuore di una città unica per la sua bellezza si è consumato un delitto atroce, caratterizzato da una violenza inaudita perchè la ragazza ha sofferto una lenta agonia nella totale indifferenza di chi le era vicino. La droga imperversa sempre più in un mercato costante alla luce del giorno.

Emarginazione e illegalità allargano il loro potere attirando curiosità e interesse per qualcosa di nuovo da provare e da sperimentare, una offerta che purtroppo trova le risposte in giovani adolescenti desiderosi di spingersi oltre.

Nel buio di una lunga notte la città ha perso il suo splendore, è apparsa nuda di fronte alla verità di una morte annunciata che ha cancellato per sempre desideri e progetti per un futuro ancora da scoprire e inventare.

La bellezza della vita deve tornare a risplendere sulla città dimenticata e ferita, con la speranza che la prevenzione, il controllo dello spaccio di droga possano diventare strumenti di recupero efficaci per combattere l’emarginazione, la solitudine e la disperazione che i giovani nascondono, presi come sono da un vortice di anestesia emotiva che li spinge pian piano ad essere schiavi e ad annullarsi.

Con questo desiderio di nuova e rivisitata bellezza anche la morte può diventare un segnale di cambiamento, una promessa di futuro necessaria e dovuta alle nuove generazioni, un impegno sociale di buone pratiche educative da mettere in campo con forza e determinazione

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