La memoria e le emozioni

La memoria rappresenta il nostro bagaglio culturale ed esperenziale, essa ci consente di recuperare informazioni e procedimenti utili per le azioni della vita quotidiana.

Ci sono particolari aree del cervello che si attivano durante la fase del ricordo come l’ippocampo e l’amigdala ma anche l’ipotalamo, il talamo e i lobi frontali. La memoria dichiarativa o esplicita  costituisce la semplice rievocazione di un evento mentre la memoria emozionale attribuisce al ricordo una valenza affettiva.

Un evento traumatico mette in allerta le reazioni sensoriali nell’amigdala che invia i segnali all’ipotalamo che a sua volta rilascia gli ormoni specifici dello stress come il cortisolo. In seguito il riflesso condizionato al pericolo sotto forma di un semplice stimolo sensoriale attiverà le risposte collegate all’evento accaduto in passato.

Le emozioni positive possono d’altro canto, rafforzare la memoria anche se la loro azione e’meno intensa rispetto alle emozioni negative  che tendono ad avere una maggiore tracciabilità nel ricordo. La memoria emotiva coinvolge tutta la persona perché agisce sulle sue funzioni fisiche e psicologiche.

La memoria e le emozioni possono influenzarsi a vicenda e nel corso degli anni questa stretta correlazione ha sviluppato la sopravvivenza della specie e l’adattamento funzionale all’ambiente di vita.

Gabriel Garcia Marquez scriveva: “La vita non è quella vissuta ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”.

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