La ricerca dell’approvazione degli altri: quando si teme la valutazione negativa

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Il bisogno dell’approvazione altrui nasce da alcune convinzioni su noi stessi che ci spingono ad anteporre alle nostre valutazioni quelle di altre persone a cui ci affidiamo al fine di non commettere errori e rischiare un giudizio negativo.

Ricercare il consenso degli altri, i complimenti e gli elogi non è in sé dannoso in senso assoluto, sapere di essere valutati in modo positivo accresce infatti la nostra autostima e il nostro senso di autoefficacia. Questa ricerca diventa però svantaggiosa e controproducente nel momento in cui si passa dal desiderio o dalla preferenza di una valutazione positiva all’assoluto bisogno o necessità che questa arrivi.

Generalmente, la necessità dell’approvazione altrui nasce da alcune convinzioni irrazionali, alcune di queste sono:

  • Devo essere sempre all’altezza in tutto ciò che faccio;
  • Se qualcuno mi giudica negativamente vuol dire che non valgo;
  • Devo chiedere sempre agli altri per essere sicuro di fare bene;
  • Non sono in grado di fare delle scelte, meglio chiedere a qualcuno di aiutarmi.

Molto spesso siamo vittime di un errore di valutazione secondo cui definiamo il valore di una persona in base ai suoi comportamenti. In realtà non è possibile definire in modo così semplicistico un essere umano, siamo troppo complessi e non essendo perfetti, riusciamo a fare molto bene alcune cose e meno bene altre. Definirci in base ai nostri successi o fallimenti non conviene, possiamo pensare di compiere azioni corrette ma come ci definiamo quando commettiamo un errore? E come definiamo un amico che ci fa un torto dopo anni di amicizia?

Il timore della valutazione negativa degli altri è inoltre mosso da un ulteriore errore di valutazione: concepire l’opinione altrui come una lettura del proprio valore personale. Il giudizio degli altri, positivo o negativo che sia, non ci definisce, ci informa solo di un’opinione o gusto altrui e ognuno di noi ha un complesso sistema di valutazioni e opinioni personali, come pretendere che coincidano tutte? Questo vuol dire che non è possibile essere valutati positivamente da tutti e che è molto più facile accettare un giudizio negativo che affannarsi a prevenirlo a tutti i costi.

Infine, affidarsi perennemente agli altri ci priva di un aspetto importantissimo della nostra vita: la libertà di scelta. Se non ci si focalizza sui propri desideri e bisogni e si prendono in considerazione solo le idee degli altri si rischia di crescere con un vago senso di identità e quindi con una scarsa consapevolezza delle proprie aspirazioni.

Si rischia di essere specialisti nella conoscenza dettagliata di ciò che vuole e pensa l’altro sapendo davvero poco di sé stessi.

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  1. laura ha detto:

    Il consenso degli altri contribuisce ad accrescere la stima personale quando la personalità è insicura, poco autonoma e dipendente dai giudizi di valore imposti dai modelli familiari dove si utilizzano spesso strumenti educativi paradigmatici e non flessibili.

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