È caratterizzata da russamento e frequenti apnee durante il sonno; questo causa riduzione dei valori di ossigeno nel sangue, alterazione del sonno notturno, sonnolenza.
È associata a obesità, sindrome metabolica e diabete, infarto, ictus, ed insufficienza respiratoria.
Questa patologia colpisce soprattutto la popolazione maschile tra i 40 e i 70 anni con una prevalenza variabile dal 15% al 50% della popolazione.
I soggetti con sospetta OSA presentano un rischio 7 volte superiore di avere scarse performance lavorative soprattutto se associati all’eccessiva sonnolenza.
Quando la respirazione si interrompe o rallenta spesso il paziente passa dal sonno profondo a un sonno più leggero e di conseguenza ci si sente stanchi durante il giorno.
L’apnea del sonno, se non viene curata, può aumentare il rischio di ipertensione, infarto, ictus, obesità e diabete, insufficienza cardiaca, aritmie o altre anomalie del battito cardiaco, incidenti sul lavoro o stradali.
La sonnolenza può portare deficit dell’attenzione, irritabilità, disturbi dell’umore, ansia, stress.