Le statistiche dell’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) mostrano dati allarmanti rispetto a problemi di natura psichica nell’infanzia e nell’adolescenza. Si parla infatti di patologie gravi come l’autismo o i disturbi del comportamento e dell’attenzione.
Ma c’è un altro segnale di allarme: si tratta della solitudine.
La solitudine sembra essere il più feroce nemico dei bambini, e le conseguenze serissime possono manifestarsi con depressione, disturbi alimentari, ansia; sintomi che possono essere evidenti già in tenera età o restare latenti sino a scoppiare in adolescenza o in età adulta.
Ben un bambino su cinque sarebbe a disagio ed il dito viene puntato contro la disattenzione e contro quel riempire di "cose" dove invece bisognarebbe colmare di affetto.
Diventa allora importante gestire in modo efficace la crescita dei bambini, rendendoci disponibili e capaci di comprenderne le esigenze, rispondendo in modo adeguato e tempestivo. Assume poi un’importanza decisiva la capacità di raccolta dei segnali e la disponibilità all’scolto, in modo da affrontare subito il disagio.
Anche io sono sola