L’ambiente come sistema

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Gli esseri viventi, uomo compreso, vivono in un contesto ambientale costituito da relazioni fisiche, biologiche, culturali.

L’ambiente è un sistema aperto cioè influenzato da fattori climatici che determinano scambi energetici (lavoro, calore, materia) con l’esterno.

I cambiamenti climatici e l’azione dell’uomo sull’ambiente hanno provocato la rottura dell’equilibrio in esso esistente. L’industrializzazione, la deforestazione, l’inquinamento, il riscaldamento globale e lo sfruttamento intensivo del territorio sono le cause principali dell’alterazione delle relazioni tra i viventi.

Prendendo come esempio la diffusione di nuovi virus si è verificato un salto qualitativo di questi microscopici esseri viventi dalle specie animali a quella umana. Questi virus si sono in un certo senso evoluti ed adattati contaminando ospiti diversi da quelli che avevano prima.

È chiaro come questi passaggi creano non pochi problemi agli studiosi di epidemiologia perché i meccanismi di adattamento e di replicazione non sono ancora chiari anche perché i virus tendono a modificarsi facilmente cambiando la loro struttura.

L’innalzamento della temperatura ha introdotto nell’ambiente specie “aliene” che prima non c’erano. Il fenomeno della tropicalizzazione evidente nella nostra nazione ha determinato la comparsa o l’aumento di specie animali diverse non esistenti in precedenza in ambienti dal clima mediterraneo. In questo contesto l’impatto negativo  è dovuto al fatto che  possono comparire nuove specie non autoctone e, nel contempo, diminuire o sparire delle altre.

La rottura dell’equilibrio ambientale rappresenta un pericolo per tutti  perché i cambiamenti suddetti possono avere, nel tempo, gravi conseguenze sull’intero sistema anche dal punto di vista sanitario.

A questo punto una domanda è lecita: cosa può e deve fare l’uomo per contrastare o almeno contenere questa minaccia ecologica? A larga scala, ricordando epoche geologiche molto lontane, i cambiamenti climatici  rappresentano una naturale evoluzione, ma in ogni caso l’azione dell’uomo ha accelerato questo processo.

La diminuzione consistente della popolazione delle api è una testimonianza di come alcune specie, che rappresentano la qualità dell’ambiente, possa riflettersi sull’intera catena alimentare con un danno incalcolabile. Albert Einstein diceva che se dovessero scomparire le api dalla faccia della terra all’uomo resterebbero solo quattro anni di vita.

Non vorremmo credere a questa minaccia incombente ma possiamo comunque fare in modo che questo non accada con gli strumenti della prevenzione e della tutela ambientale che ognuno può,  nel suo piccolo, usare nella vita di tutti i giorni.

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