I nostri paesi, le nostre piccole cittadine sono piene di realtà locali capaci di offrire supporto ed iniziative alle famiglie; dagli oratori alle associazioni ai gruppi di volontariato, cooperative, laboratori, educativa di strada.
Piccoli ritrovi più o meno strutturati e formali dove trovare risposta all’assenza di riferimenti, di progettazione, di futuro.
Eppure, sono poche le realtà funzionanti e sono molto più frequenti i giovani riversati per strada, nei parchetti, che trovano solo il gruppo ad accoglierli, a dargli dei riferimenti.
Si parla di bullismo, si parla di aggressiità e violenza giovanile, si temono alcol e droga ma si fa poco per promuovere le realtà ponte, quelle strutture capaci di fare contenimento e supporto nei momendi destrutturati, nei pomeriggi vuoti, nell’assenza genitoriale.
I ragazzi che frequentano i contesti di aggregazione giovanile sono gli "sfigati", quelli espulsi dal gruppo, quelli che non sono capaci di trovare riferimento nel gruppo dei pari. E così, per non essere esclusi, per non essere a rischio i ragazzi si riversano per strada.
Famiglia e scuola dovrebbero promuovere queste strutture, dovrebbero per primi parteciparvi.
La realtà locale è una importante risorsa allargata, troppo spesso sottovalutata.
Non è possibile attirare i giovani se gli adulti per primi ne sottovalutano il potenziale aggregativo, educativo e protettivo.
Mi potrebbe dare qualche informazione in più su qualcuna di queste realtà ?
Gentile Giacomo,
a seconda del contesto in cui Lei vive potrà trovare realtà più o meno attive.
Le consiglio di rivolgersi all’informagiovani del suo paese o allo sportello comunale settore giovanile.
Loro potranno aiutarla.