La lavagna di Psicologia e dintorni

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  1. Gino ha detto:

    …io mi sento male quando le altre persone parlano di me alle mie spalle.
    è una cosa che non sopporto e che mi fa stare in ansia …

  2. L’approvazione degli altri condiziona il nostro senso di autoefficacia e condiziona le nostre scelte; se ci sentiamo disapprovati è possibile provare disagio.
    Promuovere il nostro senso di autoefficacia ed innalzare i livelli dell’autostima potrebbe aiutarci a sminuire gli effetti delle dicerie.

  3. Laura ha detto:

    Ciao a tutti!!! 🙂 Anche io non sopporto le dicerie altrui, ma solitamente non do molto peso a queste cose. Devo dire invece che provo un senso di disagio nel momento in cui sento di non avere un totale controllo in quello che faccio, sia in ambito lavorativo che altro.

  4. briks99 ha detto:

    quando il mio ragazzo non risponde al telefono 🙁

  5. michela ha detto:

    QUANDO A SCUOLA MI PRENDONO IN GIRO PER IL MIO PESO
    MI CHIAMANO BOTTE
    LI ODIO

  6. luisa77 ha detto:

    Mi accorgo sempre più spesso di essere in un mondo di gente sola e mi sento male quando penso a questo.
    Ciao a tutti Luisa77

  7. gino ha detto:

    …concordo con luisa77

    gino

  8. marika000 ha detto:

    sto da cani quando penso che anche quest’anno non andrò in vacanza 🙁
    che vita…

  9. 00000 ha detto:

    vorrei nuovi amici.
    chiedo troppo?

  10. Sandra ha detto:

    ciao a tutti, per prima cosa un saluto a chi legge!!
    vorrei non dover andare a scuola ed essere già grande, lavorare, avere un marito ed un bambino!!
    che stress!!
    ciao da Modena!!!!!!!!!!!!

  11. Alessandro ha detto:

    Ciao io vorrei più soldi …

  12. Luca ha detto:

    ..penso che a volte le necessità che uno sente come vitali dovrebbero essere prioritarie rispetto a tante cose futili…

  13. Eleonora ha detto:

    Bisogna alzare sempre la testa. Anke se fanno di tutto x farti sentire trasparente….

  14. Lorenzo ha detto:

    … a volte essere trasparenti
    ti mette in una prospettiva dalla quale vedi le cose in modo totalmente diveso… può essere interessante

  15. Laura Alberico ha detto:

    “I falegnami forgiano il legno; i frecceri forgiano le frecce ; il saggio forgia se stesso”- Buddha

  16. paola ha detto:

    se tu sei trasparente io non ci sono più a causa della violenza e del tradimento altrui. Avevo riposto la mia fiducia in un tizio che in un momento di mia crisi mi ha detto di fare lo psicologo, io gli ho confidato i miei problemi e lui mi ha aggredita e minacciata di morte, urlandomi di cambiare lavoro e di lasciare il mio ragazzo e la mia famiglia, sotto minaccia di morte dicendomi ” sali dal marciapiede, scendi dal marciapiede” ed io ero obbligata a farlo, per poi scoprire che il tizio non era iscritto a nessun albo, per poi chiedere aiuto a mio padre di questa violenza e riceverne in cambio il fatto che mio padre mi dice che io sono malata e che è la mia parola contro la sua e quindi è preferibile per lui considerarmi malata. Io non sono trasparente io sono MORTA.

  17. Micaela ha detto:

    X PAOLA

    !!!!!!!!!denuncialo!!!!!!!!!!!!

    michyxxx

  18. simona ha detto:

    19 agosto2007
    Ore:ancora non ne sono certa ma verso le 13
    Il mio papa’ se n’e’ andato.dicono morto.non lo conoscono abbastanza per capire che il mio papa’ non muore mai,non puo’ morire perche’ e’ forte e troppo vivo e vuole vederci realizzati.bello il sole, caldo e brillante…sulle scale ad aspettare con rudy appena lavata per renderlo orgoglioso del suo cagnolino.non sapevo che non avrei piu’ rivisto la sua mano accarezzarlo con timidezza mentre sotto il tavolo aspettava un dono che puntualmente papa’ avrebbe fatto.
    Poi…due sirene in lontananza.erano per il mio papa’ e gridavano i nostri nomi.chiamavano noi…la sentivo,ho pensato al peggio ma non volevo considerare un pensiero cosi’ terribile.e invece poco dopo quello squillo del tel … la mia paura piu’ grande li’ di fronte a me in carne e sangue che mi respirava il suo fiato gelido nelle orecchie,sugli occhi,sulla pelle,in bocca;che mi accarezzava le mani mentre mi prendeva il cuore a calci.Il dolore mi trapassava come lama rovente su neve e mi rotolava dentro,nelle vene e nei pensieri,nei muscoli e nei sentimenti.mi faceva tremare quell’angoscia del sapere e non volerlo accettare…mi scuoteva come pallina in bilico su un filo di speranza…quella che non mi voleva ancora abbandonare in macchina,che con me correva fino a quel mare che lui amava come fosse suo padre,come se in lui scorresse acqua e sale,che con me inciampava e calpestava quei sassi,gli ultimi metri di questo pianeta che mio padre ha percorso,che guardava con me quel silenzio caldo e assordante,quel posto di mare che ci ha visto felici e che si preparava a festeggiare quella sera stessa,che mi urlava di correre e ricordava di respirare.L’ho tenuta a me fino li’ davanti a tutti quegli spettatori assorti in un silenzio offeso solo dalle grida di mia sorella che io non volevo riconoscere.piu’ in giu’ su un piccolo scoglio a picco sul mare lui,tutto il mio papa’ stretto stretto in un anonimo telo verde,immobile e caldo come le sue mani gia’ intrecciate sul quel cuore che l’ha tradito dopo averci dato tutto l’amore che almeno la meta’ sarebbe bastata a Dio per regalarla al mondo.non ho versato lacrime,ho preso la sua mano cosi’ grande eppure piccola che sembrava chiedere a me la protezione che tante volte ho cercato io nel suo tocco di padre.stretta alla mia e ancora con le sembianze della vita sgusciata via dai suoi occhi smeraldo che vedro’ per ora solo nei miei ricordi era debole ma calda,vuota ma dolce.Accarezzavo i segni della sua vita passata e del suo amore e della sua fedelta’per mia madre li’ come sempre sulle dita,le unghie perfettamente tagliate e andavo cercando bramosa sulla pelle ancora le spine dei fichi d’india che la sera prima sbucciavamo insieme ignari che sarebbe stato il nostro addio.li’ il suo volto bianco,sereno come mai,come forse solo nei suoi sonni e’ stato,pulito come la sua anima,troppo linda per sopravvivere in questa societa’.maltrattato dalla vita e dalla morte,pieno di graffi il mio papa’dentro e fuori.quel mare pero’ con tutta la pieta’ che la vita non ha avuto per noi m’e’ l’ha ridato in tempo per vederlo ancora una volta quasi vivo ,per fare le mie promesse di figlia,per dirgli di non preoccuparsi per noi ,ma di correre verso la liberta’,di spiegare le vele all’infinito o come uno dei suoi cardellini stendere le ali verso il sole vero e guardarlo a pieno volto orgoglioso delle sue opere che presto o tardi daranno i frutti che tanto aspettava.per la prima volta ho preso mio padre io e l’ho raccomandato ad un Dio e ad un’altra vita come fece lui quando mi accolse e mi presento’ al mondo anni fa.se gli dovesse chiedere il rendiconto della sua esistenza spero che presenti noi e tutto l’amore che proviamo per lui come lasciapassare per il paradiso…gli ho detto di andare tranquillo,perche’ non lascia degli inetti ma persone in grado di sopportare il dolore con il decoro e la dignita’che ci ha insegnato e di prendere o almeno provare a prendere la vita a due braccia.spero solo che il suo ultimo pensiero non sia stato per noi ,per una famiglia che stava lasciando nel dolore.spero che sia successo presto tanto da fargli confondere la luce di fronte ai suoi occhi nel risalire a galla con il sole…sono rimasta li’ con le sue chiavi e le sue fedi tra le mani e sotto gli occhi il suo borsone,l’asciugamano,i suoi oggetti e il suo ciclomotore abbandonato e anomalo come la procedura che lo riguardava perche’ senza identita’.libero da schemi e vesti terrene era il primo e l’ultimo scherzo di papa’ alle forze dell’ordine,perche’ senza documenti eravamo noi la sua identita’,le sue impronte,noi,io,paola,emenuele , mia madre e tutti coloro che come noi hanno avuto la possibilita’ di incontrarlo,scontrarlo,amarlo o odiarlo ma incrociarlo lungo il cammino.ora mi rimane tutta una vita forse,senza lui,senza vederlo,ma lo sentiro’ ancora come il giorno del suo funerale in cui la sua voce rassicurante continuava a ripetermi cosi’ come nei momenti difficili della mia vita”dai papa’…non e’ niente”.e lo vedro’ ancora nei miei sogni che lascero’ intatti,che non smantellero’ con le mie care teorie psicoanalitiche,ma che terro’ stretti al cuore come doni da custodire fino al nostro incontro…Come si puo’ amare cosi’ tanto una bara scura?l’ho scelta io come lui scelse la mia culla come se quelle pareti di legno cosi’ terrificanti eppure cosi dolci fossero il mio ultimo abbraccio,il posto in prima per il suo viaggio.l’ultimo regalo per me dal mio papa’?riuscire a sperare in un mondo migliore con persone come lui,il non aver piu’ paura della morte e quindi neanche piu’ della vita.continuo a pensare che come in quei giochi da tavolo in cui i giocatori che perdono sono fuori partita,ma continuano a sederci accanto cosi’ mio padre rimarra’ al mio fianco.camminera’ sull’altro lato della strada dove bastera’ voltare lo sguardo e vederlo sorridere…

  19. Sisebuca ha detto:

    ……se non ti piace quello che vedi, prova ad osservarlo da un’altra prospettiva, prima di affermare che non ti piace…..

  20. cecilia ha detto:

    Scusate se dico una banalità da profana: poichè le famiglie non costruiscono più il super io dei propri figli, ne di questo è più capace nè la Chiesa o i partiti politici, e dunque per la costruzione dell’Io resta solo l’Es; non è automatico che la società si stia trasformando in una giungla, dal momento che l’Es risponde solo al principio di piacere?
    Cecilia

  21. STUPITO ha detto:

    MA E’ POSSIBILE? che col passare degli anni sia tutto ancora così preistorico? con leggi che dovrebbero tutelare i cittadini ?
    invece le leggi tutealano gli aggressori…
    Perchè nonpossono arrestare e mandare in carcere gli aggressori ( ad esempio di quel pover ragazzo che soffre di handicap?) .
    E ci sono tanti casi…
    io mi limito a dire che al primo segno di agitazione ( una battuta troppo spinta ai danni di un compagno di classe)…gli insegnanti dovrebbero riunirsi e cercare di mandare via dalla scuola il ragazzo in questione (per la maggior parte viziati che provengono da ambienti ancora più disagiati) fuori dalla scuola e successivamente alontanati persino dalla città se insistono con la ricerca di altre vittime (bullismo dentro la scuola ed alle volte anche fuori).
    Inoltre dovrebbero risarcire ia moralmente che fisicamente quei ragazzi colpiti da tale schifo.
    …QUESTA E’ L’ITALIA , SPERIAMO IN FUTURO , MA SE DIPENDESSE DA ME’ PRENDEREI I PIU’ VIOLENTI E LI ALLONTANEREI ….LE BESTIE NON POSSONO RESTARE CON LE PERSONE.
    SCUSATE LO SFOGO!!!

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