Le malattie infettive: un po’ di chiarezza

In base a dati statistici si può procedere a una classificazione delle malattie in due gruppi: malattie ad eziologia specifica ( agente eziologico necessario a scatenare la malattia )
e malattie ad eziologia aspecifica ( non esiste una causa scatenante o non è conosciuta). 
Al primo gruppo appartengono le malattie infettive.

Queste per definizione sono causate da agenti parassiti che possono essere macroparassiti oppure microparassiti come virus, lieviti, protozoi. Gli agenti di malattie infettive sono tutti eterotrofi hanno cioè bisogno di prendere alcuni composti già sintetizzati.

Questi microrganismi sono definiti parassiti nel senso che vivono, almeno in una fase della loro vita, all’interno del nostro corpo dove riescono a moltiplicarsi molto rapidamente. Un agente è patogeno quando è capace di provocare una malattia infettiva in determinate specie e non in altre.

La patogenicità è dovuta a una particolare interazione tra parassita e ospite che risulta dannosa per l’ospite stesso. La virulenza invece indica il grado, maggiore o minore, di patogenicità del microrganismo ma anche dalle condizioni generali dell’ospite ( stato di nutrizione, stress, ecc).

Particolarmente importante è la relazione tra infezione e malattia. Occorre chiarire che l’infezione, pur essendo la condizione indispensabile per il verificarsi della malattia non è tuttavia seguita necessariamente dalla malattia manifesta: il suo esito dipende dal risultato della “lotta” che si instaura tra agente patogeno e ospite. In questa lotta gli agenti patogeni liberano enzimi o sostanze tossiche capaci di aggredire cellule, tessuti e organi  dell’organismo ospite. Esso mette in atto una serie di meccanismi di difesa come ad esempio la produzione di anticorpi che diventeranno una barriera  per infezioni future (immunità acquisita).

Un ruolo importante nella prevenzione delle malattie infettive spetta alla vaccinazione. Le sorgenti di infezione possono essere uomini, animali malati o portatori. I portatori sani costituiscono un serbatoio di infezione tanto più insidioso in quanto difficilmente evidenziabile. Il germe patogeno del malato o portatore si trasmette al sano per via diretta (malattie veneree), o tramite l’ambiente (aria, acqua, suolo) o infine tramite vettori costituiti da animali ( es. mosche).

Si dicono endemiche quelle malattie che sono sempre presenti in un territorio ( in Italia sono endemiche le malattie esantematiche). Si ha invece una epidemia quando l’infezione si estende a un vasto territorio colpendo un gran numero di individui (influenza); se poi l’epidemia si estende a un vasto territorio colpendo un enorme numero di individui si parla di pandemia (alcune forme periodiche della stessa influenza sono pandemiche).

La prevenzione delle malattie infettive si sviluppa percorrendo due vie: – applicazione di norme e mezzi intesi a combattere gli agenti eziologici o a neutralizzarne l’azione ( profilassi diretta), -attuazione di  una serie di provvedimenti indirizzati al risanamento dell’ambiente di vita e di lavoro, nonché aumentando la resistenza dell’individuo, solo in questo modo si potranno eliminare o ridurre tutte quelle cause ambientali o individuali facilitanti l’insorgenza e la diffusione delle malattie (profilassi indiretta).

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