L’esposizione a idee religiose influenza la capacità dei bambini di distinguere tra realtà e finzione? Un nuovo studio su Cognitive Science

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In un nuovo studio, pubblicato su Cognitive Science è stato dimostrato che la capacità dei bambini di distinguere la realtà dalla finzione sembri variare in funzione dell’esposizione a idee religiose.
Per le indagini i ricercatori hanno reclutato bambini di 5 e 6 anni di età, suddivisi in quattro gruppi: chi frequentava la scuola pubblica e la chiesa, chi  frequentava la scuola pubblica ma non la chiesa, chi frequentava la scuola parrocchiale e la chiesa e infine chi  frequentava la scuola parrocchiale ma non la chiesa.

Hanno poi esposto i bambini a tre diversi tipi di storie: bibliche (religiose), fantastiche (dove l’elemento divino era sostituito con la magia) o realistiche (dove tutti gli elementi soprannaturali erano stati rimossi). Dopo l’esposizione hanno chiesto ai bambini di giudicare se il protagonista della storia fosse immaginario o reale.

Tutti  i bambini giudicavano il protagonista delle storie realistiche come una persona reale, a prescindere dal background religioso. Tuttavia, quando ai bambini sono state lette storie religiose, come per esempio quella sull’arca di Noè, ci sono state differenze significative nei giudizi. I bambini esposti a un educazione religiosa, attraverso la scuola o la chiesa, giudicavano i personaggi come reali, mentre gli altri li giudicavano come immaginari.

Inoltre, quando ai bambini sono state lette storie fantastiche dove gli eventi impossibili erano magici o non magici (inspiegabili), i bambini non esposti a un educazione religiosa erano significativamente migliori rispetto agli altri a identificare i personaggi di fantasia. I bambini provenienti da contesti religiosi mostravano di dover invocare una spiegazione religiosa per giustificare gli eventi impossibili.

In sintesi, i risultati suggeriscono che l’esposizione a idee religiose abbia un forte impatto sulla capacità dei bambini di differenziare tra realtà e finzione, anche nel caso di storie fantastiche.
I ricercatori hanno concluso però aggiungendo che il disegno dello studio non era perfetto. In particolare, essi hanno affermano che l’esposizione alla religione potrebbe non essere l’unica causa di queste differenze, ma potrebbero esserci altre variabili che non sono state prese in considerazione.

 

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  1. Laura ha detto:

    L’insegnamento della religione ai bambini ( il catechismo) si serve di “racconti” per spiegare la fede in un ente superiore che è Dio. E’ naturale che chi ha avuto questi modelli, dalla famiglia e dalla frequenza in chiesa potra’ servirsi degli stessi strumenti per spiegare e interpretare il mistero celato in certe storie.

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