L’importanza del gioco per il bambino

“Il gioco è una cosa seria” ed è proprio grazie a questo che i processi di sviluppo cognitivi, affettivi e sociali procedono armonicamente.
Tramite il gioco, il bambino incomincia ad usare funzionalmente gli oggetti comprendendo il significato del loro utilizzo. Si parla di GIOCO FUNZIONALE, anche se non si tratta di una vera e propria attività ludica ma di un esercizio, di una attività imitativa rispetto a situazioni reali. Quando il gioco funzionale inizia ad acquisire dei caratteri rappresentativi si parla di vera e propria attività ludica e in questo caso di GIOCO RAPPRESENTATIVO.
L’esperienza del gioco insegna al bambino ad avere fiducia nelle proprie capacità, acquisire la consapevolezza del proprio mondo interiore e del mondo esterno.
Le attività ludiche crescono e si modificano di pari passo con lo sviluppo intellettivo e psicologico del bambino e rimangono una tappa fondamentale nella vita di ogni uomo qualunque sia la sua età.
Diverse sono state le teorie che sottolineano l’importanza del gioco con differenti campi e metodi di applicazione .
– Jean Piaget (1945) sostiene che il gioco è parallelo allo sviluppo cognitivo. Il bambino riesce a vivere una dimensione fantasticata, mantenendo comunque un legame con la realtà effettiva creando dei simboli per rappresentare la realtà esterna in base a quelli che sono i suoi bisogni.
– Erik Erikson (1950) sostiene che il gioco permette di interiorizzare nuove competenze, di esprimere emozioni e di affrontare eventuali esperienze traumatiche. Il bambino impara a conoscere la realtà, attraverso l’imitazione e l’identificazione con gli altri. Non reprimere le emozioni legate alla quotidianità, ma le manifesta.
– Lev Vygotskij (1966) ha offerto un importante contributo evidenziando una funzione cognitiva e una componente affettiva. Il gioco, secondo lo studioso, permette al bambino di far fronte alla tensione che sorge ogni volta che un desiderio non può essere immediatamente soddisfatto. Il pensiero è separato dagli oggetti e l’azione nasce più dalle idee che dalle cose. Nel corso dello sviluppo il bambino imparerà a fare sempre più ricorso alla parola creando scenari ricchi e significativi.
– Per Bruner (1976) il gioco “ offre un eccellente opportunità per provare combinazioni di comportamenti che non sarebbero mai sperimentate sotto pressione funzionale” e fornisce “un modo per minimizzare le conseguenze delle azioni e quindi apprendere una situazione meno rischiosa”. Inoltre educa al rispetto delle regole e al movimento.

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