L’indifferenza che genera violenza

Molti anni fa il “ mal sottile” mieteva molte vittime, era una malattia che non risparmiava nessuno, ricchi e poveri perché entrambe le fasce sociali vivevano in condizioni igieniche e sanitarie precarie.

A distanza di molti anni, con il progresso e le scoperte farmacologiche mirate, è stato possibile debellare molte malattie con il risultato che oggi la popolazione è costituita prevalentemente di anziani. I malanni dell’animo, tuttavia, hanno subito una brusca impennata perché i giovani vivono spesso in un clima sociale molto instabile, non si riconoscono più negli ideali e nei valori che per i loro genitori hanno rappresentato un modello da imitare.

La famiglia e i suoi componenti ha subito una profonda trasformazione, l’economia del nucleo collettivo ha richiesto una frammentazione dei rapporti che sono diventati problematici e carichi spesso di aggressività. Accade che  l’aggressività non sia sempre  manifesta e il clima familiare sia  connotato da una calma ed equilibrio apparenti, la cornice della “normalità” è quella che appare agli occhi di tutti quando si verificano fatti gravi e lesivi a danno  di persone o cose.

La violenza acquista una forte connotazione quando i fenomeni di ribellione diventano collettivi, sembra che l’insofferenza individuale, sommata a quella degli altri, generi una amplificata  aggressività, come abbiamo potuto ascoltare e vedere dagli ultimi fatti di cronaca nella città di Roma.

Porsi degli interrogativi è senz’altro un dovere ma anche un desiderio di intervenire sulle cause che producono le manifestazioni di violenza, quasi sempre gratuite e prive di senso.

L’indifferenza è un mondo parallelo con cui conviviamo, è quello che mostra l’accettazione di uno stato di cose senza che le stesse vengano esplicitate e rielaborate, nei sentimenti e nelle emozioni.

Ai giovani di oggi mancano gli strumenti per sciogliere i nodi di una società in cui sono spesso intrappolati e da cui non traggono esempi e speranze per il futuro.

Su questi punti critici bisogna intervenire perché la prevenzione non riguarda solo le malattie del corpo ma anche il disagio e il malessere dell’animo di cui questa società ci offre quotidianamente spunti per riflettere.

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