L’intersoggettivita’ come crescita sociale

intersogg

Il rispecchiamento del se’ nell’altro e’ stato un momento importante per far si che nella vita dei primi uomini si stabilisse un reciproco rapporto empatico, legame emotivo di condivisione e partecipazione dell’altrui vissuto.

L’attività coordinata degli apparati neuronali senso-motorio e affettivo si è dimostrata funzionale per la sopravvivenza. Ancora oggi l’intersoggettivita’ rappresenta uno scambio osmotico di pensieri, sentimenti, emozioni che sviluppa relazioni di accoglienza, comprensione e condivisione.

Non a caso il problema dei ragazzi autistici, che si isolano dal contesto ambientale, deriva appunto da una incapacità di trasmettere o accogliere conoscenze emotive, di poterle decifrare e comunicare.

In un periodo storico come questo che stiamo vivendo le problematiche sociali ed economiche hanno indebolito la resilienza, la capacità individuale di far fronte alle difficoltà quotidiane.

La comunicazione e’ diventata asettica e spesso meccanica, priva degli obiettivi per la quale essa si configura come un canale privilegiato di scambio culturale ed emozionale.

Una sorta di involuzione ha determinato l’isolamento delle persone, incapaci di far fronte alle necessità materiali ma soprattutto di gestire e comunicare agli altri le proprie emozioni.

Conoscere significa interagire e mettersi alla prova in qualunque situazione; su internet, come sostiene il sociologo Z. Bauman, le persone puoi solo evitarle o annullarle.

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