L’uso dell’alcol nei giovani

Si parla spesso delle droghe in generale ma forse viene rivolta poca attenzione all’uso dell’alcol fra i giovani.

I dati ci informano che sono circa 700 mila i ragazzi che normalmente fanno uso di alcolici, un mercato più libero e meno controllato di quello delle altre sostanze.

I ragazzi, soprattutto la fascia di età di 16/17 anni, si incontrano il sabato sera nei pub, discoteche per vivere momenti di sballo arrivando addirittura a sfidarsi  tra loro nel “binge drinking” cioè l’abbuffata alcolica del weekend.

L’introduzione massiccia dell’alcol nel corpo dei giovani può avere gravi conseguenze sul sistema neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico, immunitario e muscolo scheletrico. Questi danni sono più gravi rispetto a un adulto perché il corpo di un ragazzo e’ in crescita e le cellule si avviano a un processo di formazione strutturale che può essere bloccato o compromesso.

Ciò che spinge all’uso o abuso di alcol è soprattutto il desiderio di infrangere le regole e di uniformarsi al gruppo dei pari che in questa età di passaggio rappresenta un contesto di gratificazione e piena libertà. Da una recente ricerca i ragazzi intervistati rispondono in percentuale maggiore che bere li diverte e a seguire che li disinibisce, li rende felici e fa dimenticare loro  i problemi.

Se si analizzano queste risposte ci si rende conto di quanto e come i ragazzi che fanno uso di alcol vogliano estraniarsi dalla realtà azzerando lo stato di coscienza e anestetizzando sentimenti e emozioni. In questo contesto è facile perdere il controllo e sappiamo quanti giovani hanno perso la vita guidando sotto l’effetto dell’alcol.

Le stragi del sabato sera sono una piaga sociale da risanare mettendo in campo la prevenzione e l’informazione capillare sui danni dell’alcol che produce, come le altre droghe, dipendenza fisica e psicologica.

Ma cosa più importante è restituire ai giovani il senso della vita così come afferma lo psicologo Galimberti: ” Se questo senso non si da’, se non c’è nemmeno la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massicce di insignificanza, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla vita”.

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