Mamma mi annoio…

La noia è uno stato di disagio abbastanza difficile da definire: percepiamo un malessere che faticosamente riusciamo a descrivere, un disagio a cui vogliamo mettere fine ma difficilmente sappiamo come.

Ci si sente come sospesi, svogliati e la percezione del tempo si altera dandoci l’impressione che trascorra con fatica e lentezza.

Come tutte le emozioni, anche la noia ha una funzione e la proviamo per un motivo specifico, non è di per sé quindi un’emozione negativa. La nostra mente è alla continua ricerca di stimoli per aumentare la nostra conoscenza (vitale per il nostro adattamento), e nei momenti in cui il nostro sistema cognitivo si trova sprovvisto di stimoli nuovi ci segnala attraverso la noia che l’acquisizione di nuove conoscenze è a rischio.

Nonostante la loro curiosità e vitalità, anche i bambini sperimentano momenti di noia che spesso il genitore non sa come fronteggiare o si sente in dovere di gestire per porre fine al disagio del bambino. Questo disagio può manifestarsi per esempio attraverso un capriccio, una vaga lamentela o un senso di insoddisfazione di cui è difficile individuare la causa.

È importante aiutare il bambino ad identificare la noia come un’emozione e facilitare il suo riconoscimento, altrettanto importante è non adoperarsi per riempire il vuoto che il bambino prova sostituendosi a lui nella ricerca di un’attività da svolgere ma aiutarlo ad esplorare i suoi desideri e i suoi interessi. In questo modo si trasforma una situazione di disagio in un’opportunità di apprendere, provare nuove emozioni, stimolare la fantasia.

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  1. La sostituzione segnala al bambino che il genitore in quel momento è preoccupato, allarmato e rimanda un senso di incapacità al bambino…fare al posto dell’altro lascia intendere che non consideriamo l’altro competente, capace.
    Meglio non rimandare questo ai nostri figli. Il genitore ha il compito di far esplorare al proprio figlio le sue capacità ed allargarle gradulamente. Lo stesso vale per la capacità emotiva.

  2. Laura ha detto:

    La noia nei bambini si è accentuata nel corso degli anni di questo millennio. I motivi sono tanti e riguardano anche le attività ricreative che adesso sono diventate continue e spesso stressanti, dal punto di vista psicologico e fisico. I continui stimoli ambientali, l’uso indiscriminato di t.v., computer, giochi elettronici producono uno stato di iperattività che mantiene alto il livello di attenzione. Forse la “noia” non è così negativa se costituisce un breve periodo di stacco dalle sollecitazioni esterne.

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