Norma di internalità – ruolo della scuola – bullismo

La nozione di norma di internalità, ovvero la valorizzazione socialmente appresa delle spiegazioni degli eventi psicologici – comportamenti o rinforzi – che accentuano il ruolo dell’attore come fattore causale, si situa all’interno delle ricerche dedicate allo studio del modo in cui le persone spiegano ciò che fanno (cioè i loro comportamenti) e quello che succede (cioè i rinforzi).

In particolare, essa scaturisce da due principali correnti di ricerca, quella dell’attribuzione causale (Heider, 1958) e quella del Locus of Control (Rotter, 1966). Il concetto di norma di internalità fa la sua apparizione, in ambito anglofobo, nel 1981 con Jellison e Grenn, per essere successivamente ripreso e sistematizzato in ambito francofono da Beauvois (1984).

Numerosi studi mostrano che i soggetti con più alti punteggi di internalità sono anche coloro che riescono meglio negli studi; inoltre si è giudicati in modo migliore se ci si assume la responsabilità dei propri comportamenti e di quello che accade, in particolare in situazioni valutative scolastiche.

Le ricerche mostrano che i giudizi degli insegnanti sugli alunni si fondano non solamente sui risultati scolastici, ma sono influenzati dal valore normativo dell’internalità e che questa attribuzione di valore agli alunni interni è costitutiva delle pratiche di valutazione di maestri ed insegnanti.

L’ambiente “classe” e, in particolare, l’internalità dell’insegnante, esercita un’influenza sull’acquisizione delle spiegazioni interne .
È nel rapporto con l’insegnante che si ha tale acquisizione il quale trasmette, oltre a dei saperi, anche delle norme sociali.

Per quanto concerne quindi l’autostima, risulta bassa per le vittime, e rinforzata nei bulli dal senso di potere; sono, infatti, solo gli adolescenti attori di comportamenti prosociali ad essere caratterizzati da una “alta autostima autentica”.

A partire dal 1984 le ricerche francesi (Dubois, 1994) hanno mostrato che le spiegazioni interne sono socialmente desiderabili , che sono utilizzate principalmente da gruppi sociali avvantaggiati, e che sono oggetto di apprendimento, in particolare all’interno del sistema educativo-scolastico.

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