Tratto da Quotidiano Nazionale
PRIVERNO (LATINA), 18 MARZO 2002, ORE 19 –
Dal ’98 (anno dell’entrata in vigore della legge contro lo sfruttamento sessuale dei minori) ad oggi, sono state denunciate 719 persone per il reato di pedofilia on-line, 73 sono state arrestate, sono state fatte 721 perquisizioni e 4.081 segnalazioni a polizie straniere. Questo il bilancio della polizia postale, fatto dal direttore del servizio, Domenico Vulpiani, nel corso di un seminario organizzato dal Ceas (Centro alti studi per la lotta al terrorismo).
"La strategia investigativa volta a identificare pedofili italiani – ha spiegato Vulpiani nella sua relazione – si è incentrata sul monitoraggio dei servizi dinamici della rete internet, le chat e i newsgroup, dove attraverso operazioni svolte sotto copertura, con acquisti simulati, oppure con la realizzazione di siti esca, la polizia postale ha potuto conseguire importanti risultati sul piano operativo". Il lavoro sotto copertura, ha spiegato il direttore del servizio, "richiede all’investigatore capacità di adattamento e di astrazione non indifferenti, in quanto le immagini scambiate nelle chat mostrano violenze efferate sui minori. Un’ ulteriore difficoltà che evidenzia la professionalità del personale impiegato in attività di anonimato nella rete, è rappresentata dalla capacità di saper conquistare la fiducia degli interlocutori, in molti casi professionisti affermati con un elevato livello di scolarizzazione, senza alcun contatto umano, ma attingendo a capacità di improvvisazione e all’enorme bagaglio di esperienze maturato in anni di lotta alla criminalità".
I risultati ottenuti nei termini di repressione dei reati informatici, ha aggiunto, "sono rilevanti soprattutto se confrontati con una realtà legislativa frammentaria. I limiti imposti dagli ordinamenti giuridici nazionali, in relazione ad un fenomeno criminale che ha assunto connotati intercontinentali, richiede oltre alla uniformità di intenti, l’adozione di una normativa penale comune che consenta una maggiore incisività nella lotta contro il crimine informatico"