Nel 150esimo anniversario dell’unità d’Italia la scuola riveste un significato importante.
Attraverso l’istituzione scolastica si è combattuto l’analfabetismo, si sono appianate le differenze sociali rendendo l’istruzione un mezzo straordinario di uguaglianza e merito.
Oggi più che mai la scuola è di fronte alla necessità di accogliere altre culture confrontandosi con lingue, usi e costumi diversi che entrano a far parte ormai della nostra quotidianità.
L’integrazione ha consentito alla scuola di rendere vive le radici culturali di altre nazioni e il fenomeno del razzismo e dell’omofobia è combattuto soprattutto sui banchi di scuola dove i ragazzi di altre nazionalità sono sempre più numerosi.
Affinché la scuola sia un ambiente di accoglienza e di cultura bisogna credere negli obiettivi che essa si propone; le educazioni contemplate nei programmi ministeriali rappresentano gli strumenti che l’istituzione fornisce per interpretare e sviluppare le richieste di un mondo in cui il futuro cittadino si prepara a vivere e lavorare.
Le conoscenze, abilità e competenze presuppongono un ampio ventaglio di opportunità e potenzialità che contribuiscono alla formazione integrale della personalità.
La scuola rappresenta il collegamento naturale tra la famiglia e il mondo del lavoro dove i “semi” culturali germogliati e cresciuti pian piano possono sviluppare le proprie radici e trovare lo spazio necessario della realizzazione personale.
Per questo motivo investire sulla scuola significa investire sul futuro dei giovani risvegliando quegli ideali che oggi sembrano purtroppo dimenticati.