Dal 10° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza, stilato da Eurispes, in collaborazione con Telefono Azzurro,emerge una preoccupante sfiducia dei giovani nei confronti degli insegnanti.
Questo significa che anche in casi gravi, in casi di abuso, le vittime si rivolgono raramente agli insegnanti di riferimento, e non chiedono loro aiuto.
Solo il 2,7% degli adolescenti e il 16, 6 dei bambini vittime di episodi di bullismo si rivolgono ai propri insegnanti, nonostante, come è ormai noto, la maggior parte di tali atti avvenga nella scuola.
Un segno tangibile della mancanza di fiducia verso gli adulti di riferimento.
Sfiducia in un contesto di cotinue prevaricazioni, offese, provocazioni, derisioni, furti, estorsioni e abusi che la scuola continua a registrare.
Nell’ultimo anno, circa un ragazzo su due ha subito un episodio di bullismo.
Aumenta notevolmente la diffusione di informazioni false o cattive sul conto della vittima, questo grazie anche all’uso di internet e dei socialnetwork.
La mia opinione personale è che le statistiche lasciano il tempo che trovano nel senso che tutto dipende dalle relazioni interpersonali tra studente e insegnante come avviene d’altronde anche in famiglia tra genitori e figli.Se esiste un rapporto amicale e non amichevole si possono “leggere” tra le righe alcuni segnali di disagio degli alunni prevaricati. Da questa prima analisi si riesce a far emergere il problema ed eventualmente ad attuare i necessari interventi coinvolgendo sia gli alunni che le famiglie.