Quando l’adozione fallisce

Secondo i pochi dati disponibili, il 97% delle adozioni va a buon fine. Il 3% restante invece rappresenterebbe i così detti fallimenti adottivi.

Si conta che dal 2005 ci sarebbero stati oltre 1.500 bambini riconsegnati, protagonisti di una adozione non riuscita. Succede circa cento volte l’anno, ovvero tra le otto e le dieci volte in un mese.

Per il bambino il fallimento dell’adozione rappresenta un secondo trauma, dopo quello dell’abbandono, con gravi ripercussioni sullo sviluppo, sul benessere psicologico e sulla possibile insorgenza di disturbi d tipo psichiatrico.

I fallimenti adottivi sono casi in cui si ha un problema severo nella relazione ed una sofferenza talmente elevata da comportare la separazione definitiva del bambino dalla famiglia adottiva, prima o dopo l’effettiva legalizzazione dell’adozione.

Fallimento adottivo significa per una famiglia, non essere stata in grado di accogliere ed instaurare con un bambino una relazione significativa dal punto di vista affettivo, non attraversando con lui le fasi evolutive, fino al raggiungimento della sua autonomia nell’età adulta. (Galli, Viero, 2001).

In queste situazioni verrebbe meno il patto adottivo,  che consiste nella capacità di riconoscersi reciprocamente come genitori e figli, e di integrare somiglianze e differenze in una comune appartenenza (Scabini, Cigoli 2000).

Le letteratura concorda nell’individuare, come principali fattori di rischio di questo fallimento, le caratteristiche del bambino adottato, le caratteristiche della famiglia adottiva e le problematiche nel lavoro degli operatori.

Agli irrisolti del bambino legati al trauma e all’abbandono, possono aggiungersi gli irrisolti della coppia, legati prevalentemente alla non elaborazione della propria sterilità.

Adottare non è un cammino semplice, ed anche quando è a buon esito porta con sé numerose difficoltà che possono portare figli e genitori a non riconoscersi nel ruolo reciprocamente.

Questo è ancora più vero quando si attraversa il periodo adolescenziale, già di per sé complesso, famosa età in cerca, in cerca in questo caso anche di risposte e di ricostruzione di quella parte biologica mancante, che può mettere in difficoltà il genitore adottivo.

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