Restituire dignità alla vita

La violenza che dilaga rappresenta ormai il vulnus della vita quotidiana: violenza  di genere, violenza tra pari, violenza tra le mura familiari.

Tempo fa a scuola si insegnava educazione civica poi questa materia è confluita negli itinerari progettuali di educazione alla cittadinanza, educazione alla legalità, educazione alla salute che costituiscono i diversi aspetti relazionali della persona nel proprio ambiente di vita.

C’è forse l’urgenza di restituire all’educazione civica il valore e il significato che le appartiene magari anche trascurando contenuti disciplinari desueti e troppo lontani dagli interessi dei giovani.

La violenza alimenta violenza, spesso diventa una normalità senza spessore e risonanza emotiva perchè troppo radicata, uno strumento perverso che ha sostituito la comunicazione, l’esempio, il modello di riferimento.

Allora ben venga un “ritorno alle origini” se, in un panorama di cultura dell’apparenza e della superficialità, si può restituire dignità alla vita. Insegnare sopra tutto il rispetto per la persona, per la diversità, per il senso del bello che ogni giorno diventa un opaco riflesso di una società malata.

Il compito degli educatori non è quello di far conoscere un mondo ideale ma quello di fornire ai giovani la giusta dose di senso critico e responsabilità nelle scelte che saranno le basi per costruire un futuro migliore in cui ognuno possa recuperare la dimensione di vera umanità e rispetto per gli altri.

La dignità non è un valore aggiunto ma la condizione necessaria per conoscere meglio se stessi e dare un senso alla vita, quella vita che oggi è spesso  ferita e calpestata.

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