Riaprono le scuole ma i dubbi restano

A pochi giorni dalla riapertura delle scuole i canali di comunicazione governativi tranquillizzano la popolazione, tuttavia ci sono tante perplessità e timori per una possibile, ma certo non auspicabile interruzione della normale didattica.

La diffusione del virus ha stravolto tutte le attività lavorative creando una regressione economica mai verificatasi in precedenza e le conseguenze sono state per molti versi drammatiche per tante famiglie.

La scuola ha attivato la didattica a distanza, il sostituto non sempre efficace e adeguato per creare una comunicazione educativa che soltanto in un contesto di relazioni interpersonali dirette può dare risultati completi, apprezzabili e di qualità .

Il bombardamento mediatico al quale siamo quotidianamente esposti ha fatto emergere in molte persone uno stato generale di disagio e insicurezza, le fragilità personali si sono acuite per il timore che la pandemia potesse colpire gli affetti più cari e capovolgere equilibri familiari sia sotto l’aspetto sanitario che psicologico.

I rapporti sociali, con la riapertura della scuola, si trovano ora al banco di prova, il vero esame che tutti, insegnanti e alunni devono sostenere inizia con l’ingresso a scuola e la gestione di tutte le misure di sicurezza previste dai decreti ministeriali. C’è un cauto ottimismo ma come sempre accade, alle parole devono necessariamente seguire i fatti.

La docente che, per provocazione, si è fatta fotografare bardata da una tuta di isolamento ci invita a riflettere e a considerare i limiti ed anche le difficoltà di chi si espone in prima persona e si trova catapultata in un campo minato.

Forse bisognerebbe capire che, al di là delle necessarie cautele, ci sono bambini, ragazzi, adolescenti che aspettano di essere accolti e seguiti con amore e sicurezza.

Oltre il distanziamento sociale, le mascherine e i disinfettanti esiste, ed è sicuramente più importante, instaurare nelle aule scolastiche un clima il più possibile autentico, vivibile e gestibile, per ritrovare una certa normalità e serenità, la vicinanza ideale impossibile da misurare e che non deve sollevare sospetti, paure, pregiudizi.

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