Dalle ultime indagini risulta che il sesso e l’amore per gli adolescenti non sono aspetti della vita complementari.
Le esperienze sessuali, che sono sempre più precoci, sono vissute con estrema immediatezza e superficialità, spesso senza un coinvolgimento emotivo e una adeguata protezione e prevenzione.
L’educazione sessuale dovrebbe essere innanzitutto “educazione alla sessualità” cioè l’insieme di atteggiamenti e comportamenti che nella relazione tra due persone possono sviluppare uno scambio reciproco di emozioni e conoscenza oltre il piacere e la soddisfazione per l’atto sessuale in se stesso.
Ricevere informazioni sulla sessualità significa non solo apprendere nozioni certamente utili su argomenti delicati e ancora per molti ragazzi adolescenti ritenuti tabù, ma anche far maturare il senso di responsabilità nelle scelte, la consapevolezza che la mente e il corpo sono sempre uniti e rappresentano valori importanti da rispettare e salvaguardare.
Certamente non viviamo il tempo anacronistico del principe azzurro e nella società di oggi i sentimenti sono diventati retaggi antichi che non trovano terreno fertile nell’era della comunicazione digitale e del consumismo.
Comunque è fondamentale l’alfabetizzazione emotiva, insegnare cioè ai giovani il modo di riconoscere e alimentare i sentimenti e le emozioni, prendendo coscienza che il sesso e l’amore sono relazioni che crescono e diventano esperienze positive se vengono affrontate con serenità ed equilibrio, entusiasmo e desiderio di soddisfare l’istinto ma anche la ragione.
Sesso e amore sono due facce di una stessa medaglia che non deve diventare un mezzo di libero scambio ma un percorso di condivisione e crescita della relazione affettiva.