Sono solo canzonette?

Il festival di San Remo entra a pieno titolo negli avvenimenti più importanti della cronaca italiana.

Le canzoni, da sempre, esprimono sentimenti ed emozioni, ognuno di noi ha un cantante e un genere musicale preferito, spesso i brani ci ricordano periodi della nostra vita nei quali abbiamo desiderato e sognato nuove sensazioni e altri orizzonti.

Negli ultimi anni, tuttavia, nel panorama della canzone italiana le problematiche sociali hanno trovato uno spazio significativo e di un certo spessore. La canzone popolare non veicola più solo amore e sentimenti, rime che ruotano tutte sull’intimismo fine a se stesso, anche con rabbia si esprime in musica il dolore e la sofferenza di abuso, emarginazione, diversità.

Non sono solo canzonette quelle che ascoltiamo sul palcoscenico variegato della kermesse italiana, i nuovi cantautori si confrontano con temi sociali delicati  e molto attuali come il femminicidio o il bullismo.

Se a volte gli aspetti scenografici si scontrano  con il buon gusto e l’eleganza tradizionale, è da rilevare come lo spazio dedicato al ricordo di brani musicali che hanno lasciato il segno nella memoria del nostro vissuto personale, rappresentino un valore aggiunto.

Il vecchio e il nuovo si fondono per testimoniare che il cambiamento e l’innovazione possono trovare radici comuni, lo stimolo per ascoltare e riflettere sul significato della comunicazione che, soprattutto tra i giovani, sembra impoverirsi.

Per questo anche le canzoni possono diventare uno stimolo all’interpretazione e alla comprensione  della realtà, del mondo  dentro e fuori di noi che spesso è soffocato e sommerso dal silenzio, dalla noia e dall’indifferenza.

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