Superare le catastrofi, sopravvivere ad eventi tragici

A seguito delle recenti tragedie che hanno segnato questa estate, è fondamentale interrogarsi sui risvolti psicologici che questi eventi hanno sulla psiche.

Gli interessati non sono solo le persone che hanno vissuto direttamente l’evento; gli aspetti traumatici possono avere esiti negativi anche per esposizione indiretta, mediatica.

È dunque un aspetto che interessa e coinvolge noi tutti.

Dopo una catastrofe è comune osservare ansia, allerta e preoccupazione; la mente esposta ad un pericolo tende a considerare il rischio che questo pericolo possa ripresentarsi e continua a mantenere l’individuo in uno stato di allerta, con conseguente ansia, pensieri ricorsivi ed intrusivi, panico. Ne conseguono disturbi del sonno, minore senso di autonomia, tristezza.

In aggiunta a ciò, si contano i danni materiali con conseguente senso di perdita, disperazione, sfiducia sul futuro.

Ecco allora sopraggiungere la rabbia, mossa dal senso di ingiustizia poiché vittime di un destino nefasto, ed il senso di impotenza, perché nulla l’uomo può davanti alla tragedia.

Questo si struttura in un disturbo post traumatico da stress, ovvero in un disturbo che nasce a seguito di un evento traumatico.

Gli eventi traumatici alla base di questo disturbo sono  gravi lesioni, morte, minaccia di morte o dell’integrità fisica propria o altrui, violenza sessuale, essere tenuti in ostaggio o incarcerati, essere stati vittima di catastrofi naturali, terremoti, alluvioni, incendi, incidenti stradali, aver vissuto o assistito a gravi ferimenti, lesioni o morti violente, combattimenti, guerre o essersi trovati di fronte ad un cadavere o a parti di esso.

Il soggetto che vive questo genere di eventi tende come dicevamo a provare paura, impotenza, orrore e continua a rivivere il trauma attraverso immagini, pensieri o percezioni che fanno rivivere il momento della catastrofe, ricordi intrusivi e persistenti, sogni stressanti ricorrenti, flashback, immagini come se l’evento si stesse ripetendo, forte disagio psicologico e reattività psicologica in presenza di elementi simili o simbolizzanti il trauma, evitamento.

Questo genere di emozioni è possibile osservarle anche in chi ha solo indirettamente vissuto l’evento, come un telespettatore, che immedesimandosi nella situazione, empatizzando con tanto dolore, si spaventa e prova una paura non ragionevole, intensa, un vero trauma.

Cosa fare e come poter reagire a tanto dolore?

È necessario un supporto psicologico e probabilmente farmacologico, si possono usare tecniche di rilassamento, attività piacevoli che possano aiutare ad alzare il tono dell’umore, ricostruzione e mantenimento delle abitudini al fine di ridare continuità e contrastare il senso di impotenza,  mindfulness per prendere le distanze dai pensieri intrusivi, EMDR per lavorare sulla rimozione del trauma, parlare e confrontarsi.

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