Tratto da Corriere della Sera – Bullismo via SMS

Bullismo via Sms

Il bullismo non ha più limiti spazio-temporali: i ragazzini più timidi sono importunati dai più disinvolti con i messaggini
STATI UNITI – Che i «bulletti» delle scuole siano sempre esistiti è un dato di fatto, e con altrettanta certezza possiamo dire che i ragazzini prepotenti continueranno ad avere la meglio sui più deboli anche in futuro.
Ricerche recenti hanno infatti dimostrato che il bullismo rappresenta attualmente la principale forma in cui si manifesta il disagio dei giovani membri della nostra società: che si trovino nei cortili delle scuole o negli autobus, per le strade dei quartieri o su internet, bulli e bulle non perdono l’occasione per prevaricare i coetanei, spesso – purtroppo – superando i limiti.

BULLISMO MOBILE – Uno studio dell’American Educational Research Association (Aera) ha rivelato inoltre che l’ultima frontiera di questa forma di oppressione è rappresentata dai cellulari, ormai molto diffusi anche tra i giovanissimi. Pare infatti che i moderni bulli abbiano scelto i brevi messaggi di testo come canale attraverso il quale veicolare le loro minacce verbali: con un semplice Sms possono insultare, deridere o prendere in giro la vittima del caso, oppure diffondere rapidamente pettegolezzi che avranno come risultato l’esclusione di un soggetto da un gruppo e il suo conseguente isolamento. Il fatto che tutto ciò avvenga tramite i popolari «messaggini», e che non ci sia quindi il contatto fisico tra le parti, non rende la cosa meno dolorosa per il destinatario delle offese, che si sentirà ugualmente minacciato e avrà comunque vita assai difficile.

LA PREPOTENZA È FEMMINA – Inoltre, la ricerca dell’Aera spiega che questa forma di bullismo mobile è preferita in particolare dalle ragazze, che non esitano a mettere al lavoro i loro pollici veloci per insultare o ghettizzare i coetanei vulnerabili. Ma se è vero che gli operatori di telefonia mobile – nel tentativo di ovviare all’inevitabile saturazione del mercato cellulare – sono intenzionati a lanciarsi proprio alla conquista dei più giovani, è facile immaginare quali dimensioni potrebbe assumere il fenomeno quando il telefonino sarà nelle mani di ogni ragazzino, maschio o femmina che sia.

Alessandra Carboni
Corriere della Sera del 12 aprile 2006

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