Un papà ha dipinto le unghie insieme al suo bambino, contro violenza e bullismo

 Un papà ha dipinto le unghie insieme al suo bambino, vittima dellʼintolleranza dei suoi compagni di scuola, per lanciare il messaggio agli altri papà di insegnare ad accettare la diversità.
Il bambino ha la passione per gli smalti e per questo è stato ripetutamente deriso.

Ha avuto la capacità di chiedere aiuto e ha trovato un padre pronto ad accoglierlo dicendogli “sicuramente ti invidiano e vogliono anche loro le unghie colorate, cosa che trovo ti stia molto bene”. 
Difficile a volte chiedere aiuto e quindi importante accogliere il bisogno, nel momento in cui viene portato, senza giudicare, senza etichettare, normalizzando, valorizzando se possibile.
Non sbaglia questo forte papà quando dice “sicuramente quando i bambini hanno raccontato a casa che mio figlio mette lo smalto, avranno ricevuto come risposta: è una cosa da ragazze. Ma così i genitori infilano nelle teste dei figli pregiudizi”.

Le persone hanno paura del giudizio altrui, temono spesso di non essere considerati normali o piacevoli verso chi li osserva. Questi genitori esprimono proprio questo timore e insegnano ai loro figli ad avere a loro volta paura. Diverso per loro significa a rischio di esclusione e derisione. 
Diverso invece può significare interessante, nuovo, migliore. Diverso significa da me non pensato, significa estendere e rendere flessibili pensiero e vedute. 
Ma attenzione sono gli stessi genitori che vanno ai concerti a vedere cantanti con lo smalto sulle unghie. Sono persone che stimano delle cose che temono però di esprimere. Deboli.
Su Face book questo papà (Jesus Fernando Ruiz Moneo) scriveva: “Mio figlio ama dipingere le unghie e io lo appoggio lasciando che dipinga le mie.

Lo faccio, perché ultimamente chiede di togliere lo smalto prima di andare a scuola perché alcuni dei suoi compagni di classe di 5 anni si prendono gioco di lui e commentano che è una bambina o una coccinella e lui diventa triste.
Stiamo cercando di convincerlo che il problema e ‘ quello che guarda senza vedere, ma e ‘ difficile vederlo cosi ‘.
Anche se la cosa che mi rattrista di più, e ‘ lo stato del cervello di quei bambini che senza dubbio stanno facendo delle idee antiquate, antiquate e sessisti.
Chiedo ai genitori di pensare al tipo di idee che stanno introducendo in questi cervelloni in pieno sviluppo e che cicatrici vanno a provocare. Oltre a ciò che costerà cancellarle, se è possibile.
Viva le unghie colorate.
Viva Luken”

Dott.ssa Nicoletta Iurilli
Psicologa  Psicoterapeuta

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