Le vittime degli incidenti sulla strada sono diventate ormai oggetto di cronaca quotidiana.
Troppo spesso si verificano quelli che oggi sono definiti, a buona ragione, omicidi stradali; troppi giovani muoiono non per pura fatalità ma perché al volante circolano persone drogate o con un tasso alcolemico eccessivo.
Spesso i responsabili di questi gravi incidenti non prestano soccorso e fuggono senza preoccuparsi della persona investita.
Le leggi in vigore non sono particolarmente severe e questo provoca nei familiari, oltre il dolore della perdita, un senso di ingiustizia profondo perché lo stato non tutela adeguatamente i diritti inviolabili della vita.
Un iter parlamentare più mirato può finalmente introdurre la pena giusta per l’omicidio stradale e sembra che questo possa realizzarsi entro l’anno 2015.
I genitori e familiari inconsolabili si sono trovati di fronte a un evento traumatico che difficilmente potrà essere dimenticato, il dolore non si attenua col tempo, soprattutto se queste vittime innocenti continuano a morire costellando le strade di foto e fiori a ricordo.
La strage infinita può essere fermata e per questo le mamme si sono riunite a Roma per testimoniare che la vita può e deve essere difesa con gli strumenti adeguati, i mezzi che servono per ridefinire il concetto di diritto e giustizia che oggi purtroppo sono troppo indefiniti e tendono a degradare il tessuto sociale dell’intera comunità.