L’essere umano è un soggetto comunicante perché esprime idee, sentimenti, intenzioni.
La comunicazione è oggetto di studio multidisciplinare in quanto mediante le relazioni comunicative vengono costruite le basi per lo sviluppo psicologico e sociale degli individui. Il punto di vista matematico pone in evidenza il concetto di informazione come relazione tra due o più dati.
La semiotica, che studia il significato dei segni nella comunicazione, sottolinea come essa sia rappresentata da un valore di probabilità in quanto la trasmissione tra fonte e destinatario è mediata da un canale e specifici recettori che sono destinati a interpretare il messaggio senza tuttavia produrre una certezza che esso sia compreso del tutto.
L’approccio pragmatico nello studio della comunicazione pone in evidenza l’interazione tra testo e contesto e l’uso dei significati che spesso sono sottintesi al messaggio verbale e quindi come e perché la lingua viene utilizzata.
Il punto di vista sociologico sul processo comunicativo è direttamente collegato alla costruzione sociale della realtà intesa come evoluzione del sé e delle istituzioni della collettività, in questo senso il linguaggio si identifica con cambiamenti radicali della società come la globalizzazione.
E’ importante sottolineare che la comunicazione sia un processo in divenire, esso non si identifica con il comportamento, è una relazione simmetrica e nello stesso tempo complementare perché, pur essendo i soggetti interessati alla comunicazione allo stesso livello, esprimono differenti punti di vista.
Le funzioni della comunicazione sono di natura strutturale perché il linguaggio si costruisce attraverso le proposizioni ma soprattutto relazionale perché il fine della comunicazione è quello di generare, rimuovere o modificare le relazioni umane. Questo rende la comunicazione unica nel suo genere perché tende a valorizzare la dimensione personale del soggetto e la sua identità.