A Roma nell’ambito della Giornata Mondiale del Suicidio è stato presentato uno studio secondo cui i giovani omosessuali sarebbero fino a tre volte più a rischio di suicidio rispetto agli etero.
Lo studio è stato condotto dal prof. Vittorio Lingiardi che ha ribadito la necessità di formare i docenti e di riconoscere i diritti.
Gli adolescenti e i giovani lgbt sarebbero a maggiore rischio suicidio rispetto ai coetanei eterosessuali, pressati dall’omofobia anche interiorizzata, il basso supporto sociale, le vittimizzazioni, il bullismo, ma anche il rifiuto della famiglia e il coming out precoce nella preadolescenza.
Lo studio è stato condotto su 2000 giovani lgbt italiani ed i dati emersi sono davvero preoccupanti.
La relazione del prof. Lingiardi è partita da uno studio condotto nel 2011 negli Usa secondo cui nelle persone con orientamento sessuale non etero il rischio di suicidio aumenta fino a tre volte.
Inoltre, il rischio diventa 8,4 volte più alto nelle persone lgbt tra i 21 e i 25 anni che vivono situazioni di forte rifiuto da parte della famiglia di origine.
Il dato è confermato se ci si focalizza sull’Italia.
Il 20-21 settembre si terrà un convegno nazionale organizzato dalle associazioni lgbt dal titolo, “Educare alle differenze”.