Compiti per casa: sostenere e promuovere l’autonomia dei nostri figli attraverso strategie efficaci

Il tempo dedicato a casa per lo studio e i compiti può essere visto come complementare all’apprendimento a scuola, permettendo agli studenti di consolidare i contenuti insegnati ed allenare abilità apprese.

 

Cosa servono i compiti per casa?

I compiti servono per rafforzare, automatizzare, trasferire, collegare, applicare, approfondire. Con i compiti si apprendono contenuti, metodo di lavoro, abilità trasversali. Il ruolo dei genitori è rilevante, poiché sono le prime figure che possono trasmettere ai bambini emozioni ed atteggiamenti fondamentali per la costruzione della motivazione (che possiamo definire come la spinta che attiva il soggetto a compiere determinate azioni).

Stili cognitivi e stili di apprendimento degli studenti

Per determinare il successo nello studio, vengono valutati molti fattori, come le attitudini generali, i fattori stimolanti, il metodo di studio, la qualità dell’insegnamento e gli stili che gli studenti utilizzano.

Stili cognitivi

Con l’espressione stile cognitivo s’intende una particolare modalità o un insieme di modalità d’elaborazione dell’informazione che il discente mette in atto nelle varie fasi del processo d’apprendimento. Gli stili cognitivi sono legati alla scelta concreta delle strategie utilizzate per risolvere un compito, tendono a stabilizzarsi nel tempo ma non sono necessariamente rigidi (è opportuno che gli studenti facciano esperienze di stili alternativi).

Il costrutto di stile cognitivo in psicologia è molto ampio, può essere considerato caratteristica globale che si riflette nell’approccio al mondo e nel rapportarsi con gli altri. Molte ricerche hanno portato all’individualizzazione di stili cognitivi diversi che influenzano le prassi di affrontare un impegno. Nella realtà, tuttavia, è difficile trovare caratterizzazioni così precise di un particolare stile, mentre è più probabile osservare approssimazioni più o meno marcate di un polo o dell’altro.

Di seguito vengono descritti brevemente quelli su cui la maggioranza della letteratura concorda:

-stile globale verso stile analitico: nel primo il soggetto tenderà ad osservare il tutto. Di fronte ad un testo si focalizzerà sull’aspetto generale e poi entrerà nei particolari. Il soggetto con stile analitico tenderà invece ad analizzare i dettagli, si focalizzerà sui particolari arrivando in un secondo momento ad una visione d’insieme;

-stile verbale verso stile visuale: il soggetto con stile verbale predilige il codice linguistico, preferisce leggere e poi successivamente guardare. Nello stile visuale, l’attenzione è rivolta soprattutto alle parti grafiche e alle illustrazioni di un testo. L’ascolto viene trasformato e la parola associata ad un’immagine mentale;

stile sistematico verso stile intuitivo: nel primo, la risoluzione di un problema, di un esercizio, viene effettuata dal soggetto prendendo in esame tutte le variabili implicate, utilizzando strategie passo dopo passo per avvicinarsi alla soluzione. Ha bisogno di consegne precise, chiare e complete. Nello stile intuitivo lo studente formula un’ipotesi risolutiva e procede attraverso verifiche per poterla confermare, esprime con facilità supposizioni ed anticipa quanto verrà detto o spiegato dall’insegnante;

-stile impulsivo verso stile riflessivo: nel primo stile, il soggetto risponde secondo l’impressione dell’attimo. Spesso spara la risposta, giusta o sbagliata che sia, appare frettoloso, impreciso, fa parecchi errori, si ripete, persiste sulla strategia adottata. Naturalmente ci sono lati positivi in questo, poiché la scuola richiede tempi e risposte veloci. Prende la parola con facilità, trova le argomentazioni mano a mano che procede nell’esposizione, consegna rapidamente il lavoro assegnato. I soggetti con stile riflessivo pensano prima di rispondere, si concedono tempo per pianificare la risposta, possono apparire poco pronti, timidi, silenziosi. Sono molto accurati e prima di parlare devono sentirsi sicuri e tranquilli;

-stile convergente verso stile divergente: lo studente con stile convergente segue una logica di tipo lineare, privilegia le soluzioni condivise, preferisce usare routine consolidate ed applicare principi generali. Utilizza procedure e strategie già applicate in contesti simili, richiama questioni, esercizi, attività già svolte, tende a memorizzare. Il soggetto con stile divergente utilizza invece una logica non lineare, esprime preferenze multiple, procede autonomamente e creativamente con la possibilità di generare risposte diverse. Applica procedure e strategie non utilizzate, recupera esperienze e conoscenze non scolastiche, manifesta fiducia nelle sue possibilità.

Stili di apprendimento 

Lo stile di apprendimento rimanda invece alle modalità sensoriali, come si percepiscono le informazioni e gli stimoli che provengono dall’esterno.

Si definiscono quattro canali sensoriali:

canale visivo verbale, dove il soggetto mostra una preferenza per la letto-scrittura, ovvero prendere appunti, rileggere, riassumere, elencare per iscritto ciò che desidera ricordare;

canale visivo non verbale, con utilizzo prevalente di disegni, immagini, grafici. Grande utilizzo del colore nella sottolineatura di un testo per evidenziare parole chiave. Capacità di creare immagini mentali di ciò che viene letto e/o ascoltato per recuperare il contenuto;

canale uditivo, dove il soggetto mostra una preferenza per l’aspetto orale, prestando molta attenzione alle spiegazioni in classe;

canale cinestetico, preferenza dell’esperienza diretta, del fare. Necessità di trasformare in pratica le materie che si stanno studiando.

L’importanza dello stile genitoriale

Nell’ambito dell’esecuzione dei compiti, è dimostrato il ruolo cruciale svolto dal modo con cui i genitori reagiscono alle espressioni emotive dei figli. Genitori positivi, che rispondono a rabbia, noia, disappunto trasmettendo fiducia, speranza, soddisfazione anticipata, aiutano i bambini ad affrontare maggiormente sul piano emotivo il momento dei compiti. Inoltre è importante premiare il loro impegno, anche se non sempre coronato dal successo, poiché è deludente uno sforzo che passa inosservato.

Lo stile supportivo sostiene motivazione, impegno, apprendimento e autostima attraverso l’ascolto, facendo leva sulle motivazioni esistenti, fornendo spiegazioni, rispettando i tempi ed accettando le emozioni.

Al contrario, uno stile genitoriale controllante (temendo che il figlio non “faccia”, guardando più i risultati che i progressi) che fa pressione, sgrida, induce paura e sensi di colpa, produce demotivazione, disimpegno, insoddisfazione, ritiro, ansia e rabbia.

I genitori devono essere positivi e propositivi.

 

Accortezze per favorire l’organizzazione dei compiti a casa: tempi, spazi e materiale

I genitori devono sostenere il bambino al rispetto dei tempi, programmando una routine flessibile, individuando una fascia oraria per svolgere i compiti, suddividendo l’attività con brevi pause prefissate ed iniziando dagli esercizi più impegnativi. Il materiale deve essere preparato la sera prima. No ai compiti la sera tardi e all’ultimo minuto.

Pe ciò che riguarda la gestione degli spazi, è meglio evitare soggiorno o luoghi di passaggio: l’ideale è la propria camera, assicurandosi che ci sia una buona fonte di luce. Togliere o limitare eventuali fonti di distrazione (come cellulari, TV…). La scrivania dove si lavora deve essere ordinata.

L’occorrente scolastico da porre sullo scrittoio è solamente quello necessario per la materia da svolgere in quel momento.

Il diario rappresenta uno strumento importante per l’organizzazione: aiuta a ricordare quali compiti bisogna svolgere a casa, gli orari delle lezioni, le eventuali comunicazioni scuola-famiglia.

Anche la preparazione della zaino è importante: va preparato la sera, dopo aver terminato le consegne. All’interno va riposto solo il materiale utile per quella giornata, consultando il diario per sapere con cosa riempirlo. L’astuccio deve contenere tutto l’occorrente; i quaderni delle diverse discipline devono essere facilmente riconoscibili (con etichette, differenti copertine e colori, corredati da nome e cognome).

La famiglia può supportare e facilitare i figli nei compiti per casa, suggerendo strategie di studio, incoraggiandoli ad individuare modalità per meglio fissare i contenuti, ricordando di premiare sempre l’impegno anche se non dà ottimi risultati, evitando di riversare eccessiva ansia sul bambino andando così a peggiorare la situazione: adeguati itinerari educativi possono facilitare i processi di apprendimento. Se necessario, chiediamo all’insegnante di aiutarci a comprendere meglio e darci eventualmente qualche suggerimento per seguire con più efficacia il bimbo nei compiti a casa. Se le difficoltà apparissero particolarmente evidenti, non esitiamo a chiedere aiuto a professionisti seri e preparati.

 

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