L’altra faccia del virus

Come Giano bifronte proviamo a dare una spiegazione evolutiva alla pandemia che si è diffusa sul nostro pianeta.

I virus sono organismi dalla struttura molto semplice, sono comparsi milioni di anni fa sulla terra e, per necessità di replicazione, hanno bisogno di un ospite che li accolga. L’ambiente di vita, nel corso dell’evoluzione, ha subito continui adattamenti, cambiamenti climatici e geologici radicali che hanno determinato l’estinzione di alcune specie animali e l’adattamento di altre con relative modificazioni strutturali che ne hanno consentito la sopravvivenza.

Ci sono virus diffusi principalmente nel regno animale e questa convivenza non ha recato particolari problemi alla specie umana. Tuttavia, l’intervento dell’uomo sull’ambiente ( deforestazione, caccia incontrollata, inquinamento ecc) ha trasformato il panorama ecologico delle specie viventi rompendo gli equilibri e le relazioni fondamentali per le catene alimentari e l’habitat di animali e vegetali. Per necessità di sopravvivenza alcuni virus, che possiedono spiccate capacità mutanti, hanno fatto un salto di specie così da allargare il loro raggio d’azione.

Le zoonosi sono malattie trasmesse dagli animali all’uomo, esse già ormai da diversi anni, hanno avuto una particolare diffusione soprattutto per le problematiche ambientali suddette. Il fenomeno della pandemia ha aperto uno scenario di catastrofi annunciate nelle quali le specie viventi e l’uomo devono necessariamente confrontarsi e rispettarsi.

Oltre  la ricerca scientifica e le sue conquiste è auspicabile una cultura ecologica seria e priva di ambiguità, il senso di verità e di equilibrio che spesso l’informazione non riesce a dare creando un clima di terrore spesso ingiustificato e privo di fondamenti. Dobbiamo nonostante tutto convivere con i virus dimostrando che la specie umana è in grado di usare la conoscenza come strumento potente di informazione e formazione.

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