La rabbia è un’emozione tipica, considerata come fondamentale da tutte le teorie poiché per essa è possibile identificare:
- Antecedenti
- Funzione
- Manifestazioni comportamentali
- Risposte fisiologiche
- Manifestazioni espressive
Ma quali sono gli antecedenti della rabbia? Tipicamente le persone si arrabbiano quando vengono costrette in situazioni nelle quali non vogliono stare o quando qualche loro bisogno viene frustrato: immaginiamo per esempio che effetto ci fa essere obbligati a fare qualcosa che non vogliamo, o cosa proviamo quando abbiamo bisogno di qualcosa che non possiamo avere.
Frustrazione e costrizione non sono, però, condizioni necessarie e sufficienti di una bella arrabbiatura: occorre infatti anche che vengano attribuite consapevolezza e responsabilità alla persona che si oppone alla realizzazione di un determinato bisogno.
La rabbia come tutte le emozioni ha un valore adattivo: è legata alla sopravvivenza dell’organismo poiché è funzionale alla rimozione degli ostacoli che si oppongono alla realizzazione dei nostri bisogni.
Essa può essere funzionale all’organismo sotto diversi aspetti:
- inibisce la paura;
- aiuta alla mobilitazione delle risorse per affrontare situazioni pericolose;
- amplifica la motivazione ad agire;
- aiuta a ridurre della tensione;
- sostiene la riaffermazione di sé e dei propri valori.
Ma quali sono gli ingredienti della rabbia? L’emozione della rabbia può essere definita come la reazione che consegue ad una precisa sequenza di eventi:
1. Stato di bisogno;
2. Oggetto (vivente o non vivente) che si oppone alla realizzazione di tale bisogno;
3. Attribuzione a tale oggetto dell’intenzionalità di opporsi;
4. Assenza di paura verso l’oggetto frustante;
5. Forte intenzione di attaccare, aggredire l’oggetto frustante;
6. Azione di aggressione che si realizza mediante l’attacco.
Chi è arrabbiato agisce in genere mediante comportamenti aggressivi. Ovviamente la rabbia può anche essere controllata o mascherata sotto l’azione dell’inibizione educativa o per paura della reazione altrui. A volte, inoltre, ci capita di dirigere i nostri comportamenti rabbiosi verso un oggetto diverso rispetto a quello che provoca la frustrazione e, nei casi peggiori , la rabbia può essere diretta verso se stessi.
A livello fisiologico è mediata dalla divisione simpatica del SNA, e include: accelerazione del battito cardiaco, aumento della pressione arteriosa e dell’irrorazione dei vasi sanguigni periferici, aumento della tensione muscolare, aumento della sudorazione e aumento del ritmo respiratorio.
Diverse ricerche hanno mostrato che chi non esprime in alcun modo i propri sentimenti di rabbia tende a viverli per un tempo più lungo; la frustrazione in seguito può diventare insopportabile e provocare rancore, chiusura e alla fine sfociare, comunque, in comportamenti aggressivi.